Caffè Cortina, finita l’avventura

Buco da centomila euro, il tribunale ordina lo sfratto esecutivo

QUINTO. L'avventura era iniziata nel marzo 2016. A poco più di due anni dall'apertura del Bar Caffè Cortina, nel contesto della rinnovata piazza Roma, nel centro di Quinto, tutto deve però terminare. A deciderlo ufficialmente è stato il tribunale di Treviso, deliberando nelle scorse settimane una sentenza di sfratto esecutivo. Motivo? Un buco che supera i 100 mila euro. Contestualmente, nella giornata di lunedì, è avvenuto anche il cambio delle serrature dell'immobile di via Vittorio Emanuele, a due passi da villa Memo Giordani e dal municipio del paese. Affitto, dipendenti, fornitori. Nessuno, in questi due anni, aveva di fatto visto una lira, se non per i primi due mesi di attività. Qualcuno, a Quinto, i primi sospetti li aveva già ipotizzati da tempo, quando si potevano notare i frequenti cambi della guardia tra il personale - che nel frattempo è ricorso a sindacati ed avvocati - così come alcuni botta e risposta accesi tra titolari dell'attività e fornitori. Ma ci ha pensato il tribunale di Treviso a mettere la parola fine al tutto.

La conduzione del locale, insomma, dopo anni gloriosi tra le mani della famiglia Carraro - per più tempo proprietaria dei locali - e di successive gestioni non vede ancora la luce in fondo al tunnel. A settembre 2016, tra l'altro, a segnare un'ulteriore parentesi negativa della gestione, l'arresto in grande stile di Claudio Lucano, classe 1963, avvenuto proprio nella cornice del bar Cortina. L'uomo, che ha continuato a gestire l'attività assieme alla compagna fino allo scorso mese, a settembre 2016 si era infatti visto notificare un ordine di carcerazione di alcune settimane in seguito ad una condanna per stalking passata in giudicato. Un luogo dalle grosse potenzialità quello del bar Cortina, considerando la posizione, ma che di recente non sembra trovare pace. (a.b.v.)

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