Caduta mortale Solo una fatalità

BORSO DEL GRAPPA. Un tragico volo dalle scale in municipio gli costò la vita. Ora la Procura di Treviso archivia il fascicolo aperto dopo la morte di Marco Parolin, 43 anni: si è trattato di una fatalità, di una tragica caduta accidentale. Senza alcun colpevole.
Era la sera di sabato primo giugno. Parolin, titolare assieme al fratello Matteo dell’impresa edile “2M”, si trovava in municipio per assistere al saggio di musica della figlia. All’improvviso, mentre si trovava in cima alle scale, è precipitato dal parapetto facendo un volo di tre piani, circa nove metri. Immediati i soccorsi: l’imprenditore è stato trasportato d’urgenza all’ospedale di Bassano. Gravissime, da subito, le sue condizioni: dopo le prime cure era stato trasferito (in coma) nel reparto di Rianimazione dell’ospedale San Bortolo di Vicenza. La disperata lotta per la vita è finita tre giorni dopo, martedì mattina, quando il suo cuore ha smesso di battere.
Seduto sul parapetto delle scale, secondo la ricostruzione di quei drammatici attimi, Parolin avrebbe perso l’equilibrio: dopo un volo di circa nove metri, tremendo l’impatto con il pavimento.
Un persona solare, sempre allegra e disponibile: così lo hanno ricordato tutti. Un papà sempre presente per i suoi due figli Irene e Luca. E proprio quel sabato sera aveva fatto in tempo ad applaudire per l’ultima volta l’esibizione della figlia quattordicenne durante il saggio di musica organizzato dalla Società Filarmonica di Crespano.
Dopo il tragico incidente, la Procura di Treviso ha aperto un fascicolo d’indagine per cercare di capire se ci fosse qualche profilo di responsabilità penale per quella morte. Nulla di tutto ciò: nessuna anomalia dal punto di vista della sicurezza, nessuna colpa per quella caduta fatale.
Fabio Poloni
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