Ca’ Foncello, un reparto contro l’ictus
di Elisa Adamo
Una nuova unità ictus al Ca' Foncello per rispondere all'aumento della patologia nei trevigiani: verranno inauguarti a gennaio 2012 otto posti letto nel reparto di neurologia, dedicati interamente alla patologia.
L'ictus (la parola deriva dal latino e significa colpo) avviene quando i neuroni non ricevono più ossigeno e glucosio a causa della rottura dell'arteria (ictus emorragico) o per colpa di un trombo che la occlude (ictus trombotico). I fattori di rischio di contrarre la malattia sono diversi: diabete, obesità, ipertensione arteriosa, stress, fumo e fattori genetici: un soggetto con un familiare diretto già colpito ha più possibilità di riscontrare la patologia. «I fattori che causano l'ictus sono molti - spiega Bruno Giometto, primario di neurologia al Ca' Foncello - pressione alta, diabete e fumo in primis. Un'altra causa riguarda la scorretta alimentazione». Fondamentale è la prevenzione: una volta che i neuroni sono stati danneggiati, la situazione è infatti irreversibile. «L'approccio clinico verso questa malattia è cambiato grazie ad una nuova terapia - continua Bruno Giometto - La trombolisi e le strutture dedicate alla cura dell'ictus, come la nuova unità del Ca' Foncello, aiuteranno i pazienti a vivere meglio la malattia».
Il reparto di neurologia di Treviso si piazza tra i primi dieci a livello nazionale nella cura dell'ictus. Un migliaio sono i casi annui registrati nel territorio dell'Usl 9: una media di tre trevigiani colpiti dalla malattia ogni giorno. Il dato è in continua crescita ed è legato anche all'invecchiamento della popolazione. «L'incidenza dell'ictus cerebrale è di duecentocinquanta casi ogni centomila abitanti - conclude il primario di neurologia - Il dato cresce con l'aumento di anziani tra la popolazione, anche se non sono gli unici colpiti. Anche i giovani possono riscontrare la malattia».
Nella nuova area di eccellenza del Ca' Foncello sono previste strumentazioni per la diagnosi, il monitoraggio e la terapia sul modello avanzato delle «stroke unit» (unità specializzate nella diagnosi e nella terapia tempestiva dei casi di ictus), conosciute in tutta Italia. «La nuova unità dedicata all'ictus rappresenta una sfida - dice Claudio Dario, direttore generale dell'Usl 9 - L'ictus infatti rappresenta uno dei temi di massima attualità per il servizio sanitario. E' necessario ricordare che l'intervento tempestivo e il giusto trattamento aiutano a salvare vite e ridurre gli esiti della malattia». La nuova unità ictus sarà dotata di strumentazioni all'avanguardia: primo tra tutti l' ecodoppler trancranico. Si tratta di un macchinario dotato di sonda che emette ultrasuoni e, appoggiata in alcuni punti della testa del paziente, permette di vedere la circolazione cerebrale. Costo dell'ecodoppler: trentacinquemila euro. L'intera somma non sarà a carico delle casse dell'Usl 9: il macchinario è stato donato dalla Fondazione Veneto Banca. «Siamo molto contenti di poter contribuire alla nascita di un'unità medica altamente specializzata all'interno del reparto di eccelenza di neurologia di Treviso - dice Franco Antiga, presidente della Fondazione Veneto Banca - Siamo convinti che la nostra donazione è andata a buon fine e verrà utilizzata al meglio». Verranno inauguarti a gennaio 2012, come detto, otto posti letto nel reparto di neurologia dell’ospedale trevigiano dedicati interamente alla patologia.
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