Busta manomessa, stop all’appalto

«Giallo» in Regione, sospesa la gara per il bacino di Pra’ dei Gai (17 milioni di euro), esposto alla Procura e indagine interna
Il messaggio è pronto per l'invio con i seguenti file o collegamenti allegati: DSC_0093.jpg Nota: per proteggere il computer dai virus, le applicazioni di posta elettronica impediscono l'invio o la ricezione di alcuni tipi di allegati. Per determinare la modalità di gestione degli allegati, controllare le impostazioni di protezione della posta elettronica. - La confluenza del Monticano nel Livenza a Motta: il fiume e' una lingua di fango
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PORTOBUFFOLE’. Una busta che doveva essere sigillata ed invece era aperta, una denuncia alla Procura della Repubblica, uno stop imposto dalla commissione d’appalto in attesa di determinazioni, una commissione di indagine interna per capire che cosa è successo. Ci sono tutti gli ingredienti del giallo attorno alla gara di appalto del bacino di laminazione di Pra’ dei Gai, alla confluenza tra il Livenza e il Monticano. Che a questo punto rischia di tornare alla casella di partenza. Magari semplicemente per la maldestra distrazione di un impiegato, capace di cancellare sei anni di procedure burocratiche.



Il caso è scoppiato lo scorso 11 luglio in Regione, quando era fissata la seduta pubblica della Commissione d’Appalto presieduta dall’ingegner Michele Antonello, direttore dell’unità operativa Geologia della Regione. Nel prelevare dall’armadio, chiuso a chiave a Palazzo Linetti, il plico contenente le offerte economiche, l’addetto si è accorto che la sigillatura del plico era stata manomessa.

La commissione aveva esaminato in precedenti sedute l’offerta tecnica ma quel giorno avrebbe dovuto aprire le offerte economiche pervenute dalle ditte partecipanti. Offerte che erano state sigillate all’inizio della procedura e in seduta pubblica. La manomissione della sigillatura ha reso praticamente inutile la riunione e il presidente, d’intesa con gli altri membri, ha deciso di sospendere i lavori della Commissione e procedere a segnalare i fatti tramite un esposto alla Procura della Repubblica di Venezia, depositato in data 14 luglio. Lo stop, in attesa di determinazioni, è stato comunicato al responsabile unico del procedimento ingegner Marco Puiatti, mentre il direttore d’area Alessandro Benassi ha avviato le procedure per la costituzione di una Commissione interna. Del fatto sono stati informati il Segretario generale della Programmazione, Ilaria Bramezza, e il coordinatore dell’avvocatura regionale Ezio Zanon.

A causa di questo incidente rischia lo stop un appalto da 17 milioni di euro, lungamente atteso dalla popolazione e dagli amministratori locali. Una procedura viziata sarebbe facilmente impugnabile dai partecipanti alla gara. L’intervento su Pra’ dei Gai è uno dei principali progetti delle opere di sicurezza idraulica varate dalla Regione dopo l’alluvione del novembre 2010. Si tratta di un intervento che interessa i Comuni veneti di Portobuffolè e Mansuè e quello friulano di Prata di Pordenone. Una capacità di 26 milioni di metri cubi destinata a fermare la piena dei due fiumi in caso di esondazione, con la realizzazione di una serie di opere di sicurezza idraulica quali arginature, rigasomature e manufatti sfioratori laterali .
 

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