Bus nel fosso con 50 persone, Atvo apre una indagine interna
L’inchiesta dopo l’incidente fra Silea e San Biagio. L’azienda di trasporti: «Istruttoria avviata». Gli accertamenti dei tecnici puntano sull’effetto combinato di asfalto scivoloso e alta velocità del mezzo dopo la curva

Atvo aprirà un’istruttoria per fare luce sull’incidente avvenuto lunedì 10 febbraio a San Biagio di Callalta. Ad annunciarlo è la stessa azienda di trasporti del Veneto Orientale all’indomani del sinistro che ha coinvolto un bus della linea 27 che collega Treviso a San Donà di Piave. Il mezzo con una cinquantina di persone a bordo, perlopiù studenti e pendolari rimasti fortunatamente illesi, è finito fuori strada in via Gorizia, nella frazione sanbiagese di Nebron.
Aperta un’indagine interna
L’istruttoria, fa sapere la ditta, ha l’obiettivo di fare piena chiarezza sulle circostanze dell’incidente e su eventuali gradi di responsabilità della conducente, una 45enne esperta, con diversi anni in Atvo alle spalle, nei cui confronti al momento non è stato preso alcun provvedimento disciplinare.
I rilievi, effettuati dai carabinieri, confermano che il fondo stradale, particolarmente scivoloso dopo le piogge di lunedì, ha contribuito in modo decisivo allo sbandamento del mezzo, finito semi rovesciato in un fosso a bordo della carreggiata.
L’ipotesi dell’alta velocità
Un dettaglio cruciale che tuttavia non basta a sollevare del tutto l’autista – risultata negativa all’alcol test-da eventuali responsabilità. È oggetto di accertamenti l’ipotesi dell’alta velocità con cui la conducente avrebbe affrontato la curva che precede il rettilineo dove è avvenuta la fuoriuscita. Da qui la difficoltà di tenere il mezzo in strada.
Escluso fin da subito il coinvolgimento di altri mezzi, l’asfalto viscido non sarebbe dunque l’unica causa della sbandata che, con il senno di poi, avrebbe potuto avere conseguenze ben peggiori.
Le cinquanta persone a bordo sono uscite dal veicolo rompendo il vetro con il martelletto di sicurezza. Alcune hanno rimediato delle contusioni per le quali, è giusto precisare, non è stato necessario rivolgersi al pronto soccorso. Il grosso spavento, quello sì, resta il sentimento comune agli studenti che erano appena usciti da scuola (erano le 12. 45) e che sono rientrati a casa con il mezzo sostitutivo fornito da Atvo, o con i genitori. «Abbiamo sentito un botto, poi ci siamo resi conto di essere finiti nel fosso – ha raccontato un giovane passeggero ai cronisti– forse l’autista correva troppo».
La reazione di Atvo
Sulla vicenda i vertici di Atvo finora non si sono ancora esposti. «In merito all’incidente stradale avvenuto nel territorio del comune di San Biagio di Callalta, come da prassi Atvo aprirà una istruttoria al fine di accertare i fatti» hanno riportato in una nota ufficiale. Non una parola di più, in attesa che siano chiarite le cause dell’incidente, che poteva avere conseguenze ben più serie.
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