Brombal, il vuoto dopo lo shock il Montebelluna fermo per lutto

Si attende il via libera per i funerali del presidente della società calcistica La squadra perde il suo faro, ieri attività sospese. Toniutto: «Come un fratello»
Bolognini Montebelluna calcio nuovo allenatore presidente
Bolognini Montebelluna calcio nuovo allenatore presidente

MONTEBELLUNA. Saranno celebrati probabilmente domani alle 15.30 in duomo – si attende in queste ore il nulla osta dopo l’esame autoptico disposto dall’Usl – i funerali di Marzio Brombal, il presidente del Calcio Montebelluna e titolare della società Sporlab, distributrice di prodotti sportivi, stroncato da un aneurisma domenica all’età di 71 anni. Un decesso che ha lasciato tutti costernati: il mondo politico, sportivo, dell’imprenditoria, tre mondi che si ritroveranno per l’ultimo saluto a Marzio.

Il ricordo

«C’è un grande cordoglio in città per la scomparsa di Brombal, apprezzato come imprenditore ma anche come uomo di sport che ha salvato il Calcio Montebelluna – fa notare il sindaco Marzio Favero – I sentimenti di tutti sono innanzitutto rivolti alla famiglia e unanime è il cordoglio del mondo sportivo montebellunese. Marzio Brombal era un uomo di grande franchezza, con cui ci si poteva confrontare senza tanti giri di parole». L’imprenditore aveva sempre avuto a che fare con lo sport nella sua vita professionale. Nei tanti anni da amministratore delegato della Diadora, quando questa apparteneva ai fratelli Danieli, aveva avuto a che fare con tanti campioni del calcio, atletica e tennis. Erano gli anni in cui fioccavano le sponsorizzazioni e nella scuderia Diadora c’era un campione come Roberto Baggio. E come loro tanti altri campionissimi. Dalla Diadora se n’era andato quando i fratelli Danieli l’avevano ceduta a Invicta e successivamente aveva avviato la Sportlab, licenziataria per l’Italia del marchio Saucony. Era presidente del Calcio Montebelluna, con vicepresidente il fratello Norio, da sei stagioni: aveva accettato di prendere in mano l e redini di una società che era in difficoltà per farla tornate quella fucina di campioncini che era un tempo. Sei stagioni alterne, l’ultima delle quali era stata una delusione con la retrocessione e susseguente pausa di riflessione per decidere cosa fare, ma poi c’era stato il ripescaggio in serie D e i clima si era rasserenato. Domenica era al campo da calcio di Guarda a seguire la partita dei Giovanissimi in cui giocava il figlio Giovanni contro il Ponzano. È stato poco dopo il termine della partita che il presidente si è sentito male ed è stato portato in ospedale da un amico, ma purtroppo non c’è stato nulla da fare.

Squadra in lutto

In ambito sportivo, ieri è stato un altro giorno durissimo. I dirigenti biancocelesti si sono guardati negli occhi, ritrovandosi in via Biagi: è stata sospesa tutta l’attività, ma presto bisognerà ricominciare. E saranno giorni maledettamente complicati: perché è venuto a mancare il faro, la guida, lo stimato imprenditore che s’era fatto carico dei debiti della gestione Rossetto ed era riuscito a rilanciare il Monte. Già nel 2017, poi di nuovo l’anno scorso, aveva meditato di vendere il club, ma alla sua “creatura” era in realtà troppo affezionato. Presenza fissa agli allenamenti, alle partite. Abile mediatore nei momenti complicati. Una figura insostituibile. «Un vuoto immenso, come avessi perso un fratello», continuava a ripetere ieri il dirigente Fabrizio Toniutto. La prima squadra tornerà in campo sabato per l’anticipo con il Trento: si osserverà un minuto di silenzio, i ragazzi di mister Feltrin – come tutte le compagini del settore giovanile – giocheranno con il lutto al braccio. —

Enzo Favero

Mattia Toffoletto

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