Bressan difende la giunta bufera sul sindaco Serena

Villorba: polemica sull’incarico al marito della consigliera del Pd pro fusione Silvano tuona dal suo blog, il primo cittadino : abbiamo scelto la competenza
Di Federico Cipolla
Allegranzi Villorba Consiglio comunale agenzia fotografica foto film
Allegranzi Villorba Consiglio comunale agenzia fotografica foto film

VILLORBA. Se non fosse per il suo passato e per essere sposato con una delle principali sostenitrici della fusione nel Pd, quell’incarico probabilmente non l’avrebbe notato nessuno. Ma leggere il nome dell’avvocato Giorgio Bressan nella delibera con cui la giunta ha scelto il legale per difendersi da un ricorso al Tar, per 3.500 euro, è stata una sorpresa per gli ambienti politici villorbesi. L’avvocato ha un passato burrascoso in quanto a rapporti con la Lega. Nulla di personale ovviamente, solo e squisitamente questioni professionali. Ha difeso e aiutato per anni le opposizioni a lottare contro la tangenziale di Catena voluta dall’allora sindaco Liviana Scattolon, attraverso ricorsi al Tar e al consiglio di Stato. Bressan è stato un punto di riferimento per molti consiglieri di minoranza, che a lui si sono rivolti per consulenze o consigli legali riguardanti l’attività amministrativa. Il suo nome non è mai comparso tra i legali difensori del Comune di Villorba, almeno da quando amministra il Carroccio. Barel e Malvestio soprattutto, ma Bressan mai. Proprio perché, in municipio, l’avvocato è sempre stato ritenuto politicamente non affine. Bressan è sposato con Leda Schiavon, membro del direttivo del Pd, e candidata alla segreteria locale del partito per la corrente del “Si alla fusione”, quella di cui fa parte anche la consigliera Manuela Borghetto. E quella su cui il sindaco Marco Serena contava per aprire una breccia tra le opposizioni. Ma il blitz dei “contrari” all’operazione ha fatto sì che Leda Schiavon uscisse sconfitta dal confronto. Alla segreteria è stato eletto il giovane Enrico Bellio, più vicino a La Nostra Villorba e a Sandra Milani. Il candidato del “no alla fusione”. Leda Schiavon ha dovuto accontentarsi di sedere nel direttivo del Pd, insieme al figlio. È possibile che proprio quando lo scontro sulla fusione si è fatto più aspro Giorgio Bressan abbia ottenuto un incarico? Se lo sono chiesti in molti, sul web la polemica è corsa velocissima. E anche all’interno del Pd volano coltelli. «È opportuno che nel direttivo», si chiede Carlo Silvano (Pd) nel suo blog, «siedano due familiari di un libero professionista che ha ottenuto un incarico, con relativo emolumento, da parte di un'amministrazione municipale espressione di un altro partito?». «Abbiamo scelto in base alle competenze», chiosa il sindaco Marco Serena. E Bressan la vicenda per cui ha ottenuto l’incarico l’ha già conosciuta. A lui si erano rivolti i residenti di via Fosse che chiedevano al Comune di bloccare l’occupazione del suolo pubblico da parte di Genoveffo Romano. A due anni distanza la questione è finita al Tar, e Bressan difenderà il sindaco.

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