Borgo Cavalli non si sposta. Per ora
Il poliambulatorio di Borgo Cavalli, per ora, resta in centro storico, così come tutti i servizi del distretto di palazzo Moretti. Ma non si esclude, in futuro, una successiva valutazione, legata allo stato dell’edificio rispetto alle norme di sicurezza disposte dalla legge. Che però non comporta automaticamente il trasferimento della struttura fuori mura.
E’ quanto è emerso ieri all’ex Pime nella conferenza dei sindaci in cui il direttore generale dell’Usl 9, Giorgio Roberti, ha illustrato agli amministratori dei 37 comuni dell’Uls 9 (quasi 420 mila abitanti), molti dei quali neoeletti giugno, lo stato dell’arte del nuovo ospedale, che sorgerà fra Sile e tangenziale. Un’opera da 224 milioni, ma che nel project financing ventennale diventa una partita da 1 miliardo di euro.
Dopo la relazione di Roberti, Manildo ha spiegato appunto la scelta dell’amministrazione del capoluogo di conservare i servizi dentro. Così come ha sottolineato l’aspetto di ospedale regionale e territoriale del Ca’ Foncello, che non è solo della città ma di tutto un territorio. Una lettera, in questo senso sarà inviata dai comuni al governatore Zaia.
Su questo, c’è chi ha sollevato il problema della viabilità, che ricade anche sui comuni a sud di Treviso (Silea, Casier, Preganziol). Manildo ha garantito che il problema sarà al centro del tavolo tecnico Comune, Usl 9 e Regione, ma anche una priorità della nascente Grande Treviso.
C’era chi si aspettava reazioni all’uscita dell’ex dg dell’Usl patavina, il trevigiano Adriano Cestrone («Fermate l’appalto, immorale assegnare lavori a imprese coinvolte nello scandalo Mose»), ma non ci sono stati echi. Roberti, a chi chiedeva garanzie sui lavori n caso di difficoltà economiche delle imprese, ha chiarito come la convenzione sia molto precisa anche sulle modalità di subentro.
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