Conegliano, l’archistar Boeri indagato: l’ex Zanussi è in stallo

L’architetto firmatario del progetto del Bosco Verde non può contrattare con la pubblica amministrazione. Noi Democratici: «La giunta condivida l’esito degli incontri con la proprietà»

Diego Bortolotto
Il rendering del progetto di Boeri per l'ex Zanussi di Conegliano: è tutto fermo
Il rendering del progetto di Boeri per l'ex Zanussi di Conegliano: è tutto fermo

Dopo le recenti vicissitudini milanesi dell’archistar Stefano Boeri, Conegliano si interroga sul futuro dell’area ex Zanussi. La preoccupazione è duplice, e riguarda da un lato l’iter del progetto del Borgo Verde, firmato appunto da Boeri. Dall’altro la formulazione dell’accordo di programma pubblico-privato.

La vicenda Boeri

La Procura di Milano ha indagato Boeri per turbativa d’asta per il concorso di progettazione della biblioteca Beic a Milano (un progetto da 8, 6 milioni di euro). Il gip non ha accolto la richiesta di arresti domiciliari, ma ha interdetto per un anno l’archistar dalla partecipazione a commissioni in concorsi pubblici e dalla contrattazione con la pubblica amministrazione.

Al netto della presunzione d’innocenza, 110 architetti e professionisti hanno domandato (ma non ottenuto) la sua sospensione dalla presidenza della Fondazione Triennale.

I dem: «Governare questi passaggi»​​​​​​

In città rimbalzano gli echi a seguito degli sviluppi dell’inchiesta milanese, che pare rallentare ulteriormente un processo già complesso e farraginoso. A squarciare il silenzio è il gruppo Noi Democratici: «Anche dopo le vicende giudiziarie di Boeri, tutto tace – afferma la capogruppo Francesca Di Gaspero –. L’amministrazione deve essere parte attiva e governare questi passaggi, condividendo l’esito degli incontri con la proprietà e soprattutto avviare il processo partecipativo, che è stato votato all’unanimità nel 2023 dal consiglio comunale». Dunque, con riferimento ai consiglieri di maggioranza, aggiunge: «Hanno votato affinché i tavoli partissero entro dicembre 2023. Come si fa ad accettare che la propria stessa giunta ignori la volontà del consiglio comunale? ».

E ancora: «Nel 2023 era stata bocciata una mia mozione che testimoniava la necessità di una variante al Pat – ricorda Di Gaspero –. Quasi due anni dopo i tecnici stessi del proponente hanno detto che la variante è necessaria. Siamo sicuramente in ritardo e questo è sicuramente responsabilità della amministrazione».

Chies: «Stiamo lavorando»

Il sindaco Fabio Chies da subito aveva tirato dritto, spiegando che le indagini milanesi non avrebbero interferito in alcun modo con il progetto del Borgo Verde. Ed ora, in risposta all’ennesimo attacco dell’opposizione, aggiunge: «Stiamo lavorando insieme ai tecnici, incontrando la proprietà e valutando la proposta. Si tratta di un intervento di privati. È da 30 anni che si attende la riqualificazione dell'ex Zanussi. Ora grazie a noi si sta raggiungendo un risultato».

L’idea dell’opposizione

C’è poi una proposta dell’opposizione: prevedere alloggi a prezzi convenzionati, all’interno dei 120mila metri quadrati di riqualificazione dell’ex Zanussi.

«A Conegliano molti lavoratori arrivano ma non trovano affitti proporzionati al loro stipendio da precari – spiegano da Noi Democratici –. Nel Borgo Verde dovranno esserci anche appartamenti con affitti a canone concordato, secondo gli accordi territoriali. Ma nessuno ha preso iniziativa in questo senso».

Nei 300 mila metri cubi di edifici, non è stato definito con precisione quanti saranno gli alloggi. I rendering prevedono una decina di palazzine per 900 potenziali nuovi abitanti. Difficile pensare che appartamenti popolari possano essere costruiti all’interno del Borgo Verde, destinato invece a una clientela borghese. Ma appunto, l’accordo di programma pubblico-privato è ancora da firmare, così come i benefici pubblici sono ancora da scrivere. 

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