Blitz in un laboratorio di cinesi: tre abusivi

Polizia e Finanza alla Confezioni Fiore che producevano abbigliamento per le griffe di Marca
Un agente di polizia all’interno del laboratorio tessile cinese a Camalò
Un agente di polizia all’interno del laboratorio tessile cinese a Camalò
 
POVEGLIANO.
Scoperto il laboratorio cinese che produceva abbigliamento per le griffe trevigiane. Giovedì sera, a Camalò, Finanza e Polizia hanno compiuto un blitz alla «Confezioni Fiore» in via Postumia. All'interno hanno trovato 9 cinesi, di cui 3 irregolari e condizioni di sicurezza non rispettate. Proseguono le indagini per capire se la merce fosse contraffatta.
 Che l'abbigliamento fosse «Made in Italy» è una certezza. Ma il confezionamento resta «Made in China». Il blitz della task force formata da Guardia di finanza, polizia locale, squadra mobile, Inail e direzione provinciale del lavoro è scattato alle 21.30 di giovedì.  Gli agenti si sono presentato in via Postumia alla «confezione Fiore» di Camalò, frazione di Povegliano. I primi tentativi di entrare sono però andati a vuoto a causa della resistenza dei cinesi. Una volta riusciti ad entrare nel laboratorio, gli agenti hanno trovato nove cinesi al lavoro, di cui tre in nero; una donna del 1975 è, inoltre, risultata essere priva del permesso di soggiorno.  Tutti lavoratori, tra i 20 e 40 anni, con, sul telaio, dell'abbigliamento tecnico sportivo. A quanto si apprende da fonti investigative, si tratta di materiale di due grandi griffe locali del settore.  La Finanza ora sta proseguendo le indagini per capire se si tratti di materiale di contraffazione, o, se al contrario, si tratti di una regolare commessa da parte delle due aziende trevigiane.  La Guardia di finanza anche a inoltre ha acquisito tutta la documentazione fiscale della «Confezioni Fiore».  All'interno del laboratorio la task force ha riscontrato numerose irregolarità relative alla sicurezza, con un impianto anti-incendio quasi inesistente.  Alla titolare della ditta, una donna cinese di 35 anni residente ad Aviano, è stata comminata una sanzione da 1.500 euro.  Il laboratorio tessile era già stato oggetto di alcuni controlli nel marzo del 2010, che avevano portato a una sospensione coatta dell'attività per alcuni giorni.

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