Bimbo violento a scuola Decidono i servizi sociali

Lo scolaro potrebbe cambiare istituto, ma padre e madre si oppongono con forza «Non vogliamo essere genitori part time, il piccolo frequenterà lezioni di gruppo»
Il primo giorno di scuola alle gabelli
Il primo giorno di scuola alle gabelli

ODERZO. Bambino iperattivo: il tribunale dei minori toglie la potestà in materia scolastica ai genitori. Ora i servizi sociali potranno decidere di far cambiare scuola allo scolaro. «Voglio solo che mio figlio abbia una vita il più normale possibile»: è con le lacrime agli occhi che la madre di uno scolaro disabile, frequentante una delle scuole primarie del comprensorio Opitergino-Mottense, si sfoga dopo che il tribunale dei minori le ha tolto la potestà genitoriale sulla scelta della scuola da far frequentare al figlio. È una giovane madre che difende in tutti i modi il diritto del suo bambino a vivere una vita normale ed il suo diritto di madre ad essere protagonista nelle scelte sull’educazione del figlio. Dai racconti della donna emerge forte una denuncia di discriminazione e solitudine in cui ricadono le famiglie che si trovano a vivere situazioni simili. «Sicuramente ho anch’io delle colpe» spiega la giovane mamma «se a scuola si è creato questo clima, ma io vedo il mio bambino discriminato mentre io devo fargli vivere una vita il più normale possibile. I servizi sociali si sono fatti sentire il giorno dopo che mi era stato notificato il decreto del tribunale che mi toglie la potestà scolastica: non si facevano sentire da mesi. Mi chiedo: perché ora? Mi hanno proposto di iscrivere mio figlio ad un gruppo affinché impari a stare con gli altri. Siccome finora non me l’avevano proposto, ho cercato da sola un gruppo simile da un’altra parte e mio figlio figura in lista d’attesa da molti mesi. È in lista d’attesa da mesi perché ci sono molti bambini che hanno bisogno di questi gruppi di sostegno». In questi anni i problemi comportamentali del bambino hanno creato non pochi problemi a scuola. «Mio figlio è affetto da Adhd, una sindrome da deficit di attenzione ed iperattività, ed è dislessico. continua la madre «Nella sua breve vita è stato sottoposto ad un’infinità di visite e di test per valutare la gravità delle sue problematiche. Contemporaneamente è un bambino molto sensibile con il quale bisogna capire come approcciarsi per conquistare la sua fiducia e ottenere da lui il massimo. Non mi oppongo al cambiamento della scuola, ma occorre innanzitutto valutare se il cambiamento può essere accettato dal bambino e le modalità con cui va fatto». I genitori del piccolo, nonostante il decreto sia immediatamente esecutivo, hanno tutta l’intenzione di presentare ricorso contro il provvedimento per riottenere la piena potestà sul loro bambino. «Non voglio fare la mamma part time» conclude la donna «Se sono sufficientemente titolata per soccorrerlo quando si sente male nel mezzo della notte, lo sono anche per decidere e valutare dove deve andare a scuola e in quali condizioni». (c.st.)

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