Biglietti del treno a peso d’oro «Un errore, rimborsiamo tutti»

Oltre cinque euro per sei minuti di viaggio, Trenitalia: «Anomalia informatica» Chi ha ancora il tagliando potrà chiedere la restituzione dei soldi in stazione
Andrea De Polo
MARIAN -AGENZIA BIANCHI-PADOVA - TRENO ELETTRICO PER MONTEBELLUNA
MARIAN -AGENZIA BIANCHI-PADOVA - TRENO ELETTRICO PER MONTEBELLUNA

Ieri pomeriggio sul sito e sull’app di Trenitalia i biglietti per la tratta Treviso-Lancenigo (e viceversa) costavano ancora cinque euro e venti centesimi, ma la società assicura che è questione di ore e il prezzo tornerà quello di sempre, un euro e novanta. Nessun rincaro quindi (sarebbe stato un aumento del 170 per cento), ma un errore informatico che ha mandato su tutte le furie i pendolari costretti, nei giorni scorsi, a percorrere quei sette chilometri spendendo una cifra improponibile per la distanza e la durata del viaggio, sei minuti.

il problema e le scuse

Il disservizio è stato segnalato da numerosi utenti, che si sono rivolti sia a Trenitalia che alle associazioni dei consumatori. Che si trattasse di un banale errore era intuibile dal fatto che tratte più lunghe, come quelle per Venezia, Spresiano o Conegliano, hanno tariffe di gran lunga inferiori (tanto che conviene, per non spendere 5,20 euro, comprare un biglietto per una destinazione più lontana e scendere a Lancenigo). Nessun rincaro programmato, quindi: «Si tratta di un’anomalia informatica di cui siamo a conoscenza da qualche giorno» fanno sapere da Trenitalia, «siamo al lavoro per risolverla e ci scusiamo con i viaggiatori per il disservizio». La soluzione si sta rivelando meno immediata del previsto: bisogna intervenire sul “cervellone” informatico dell’azienda, sul sito e sull’app per i cellulari, sul sistema delle biglietterie. Insomma, un “bug” che ha generato più di qualche grattacapo e la cui genesi non è del tutto chiara. Potrebbe trattarsi di un banale errore umano, mentre viene escluso che qualcuno lo abbia fatto di proposito (un attacco hacker avrebbe avuto effetti anche su altre destinazioni).

i rimborsi

«Chi, in questi giorni, ha comprato il biglietto della tratta Treviso-Lancenigo a prezzo maggiorato sarà rimborsato» sottolinea Trenitalia, «sarà sufficiente presentarsi in una qualsiasi biglietteria per avere diritto alla restituzione dei soldi pagati in più». Anche ai reclami presentati sui canali online della società sarà data risposta garantendo il rimborso della somma pagata in eccesso. Il problema riguarda tutti i treni regionali, a prescindere dal giorno e dall’orario. La soluzione più a portata di mano, finché il problema non sarà risolto, sarà acquistare un biglietto per Spresiano per scendere a Lancenigo: 2,75 euro a fronte di 5,20.

futuri rincari

L’aumento, seppur causato da un banale errore informatico, ha seminato il panico tra i pendolari, preoccupati per possibili rincari anche sulle altre tratte. In realtà, il rischio è scongiurato almeno fino a gennaio. I prezzi dei biglietti sono stabili da oltre un anno, ed eventuali modifiche vanno concertate con la Regione. L’unico aumento possibile è l’adeguamento Istat a inizio 2022, che tuttavia dovrebbe risolversi in qualche centesimo di euro. Gli aumenti previsti per il 2021 erano stati congelati dalla Regione, che a tal fine aveva impiegato la somma derivante dall’applicazione delle penalità comminate alle società che operano nel Veneto, Trenitalia e Sistemi Territoriali, per non aver garantito gli standard di qualità stabiliti dai contratti di servizio.



© RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso