Big One, la California chiama il mago dei terremoti

QUINTO. Il “Big One”, l’atteso e temuto terremoto più terribile della storia dell'umanità, oggetto di film, libri e invenzioni di Hollywood, avanza a grandi passi in California. E gli scienziati statunitensi chiedono l’aiuto e la consulenza a tutte le eccellenze mondiali della geofisica.
Ci piace spiegare così il perché Luca Dal Zilio, giovane geofisico trevigiano esperto in tettonica, è stato selezionato dalla quarta università scientifica mondiale e dalla Nasa per studiare i terremoti. E’ stato chiamato infatti presso il California Institute of Technology (Caltech) e il Jet Propulsion Laboratory della Nasa, a Los Angeles.
Ha solo 29 anni, una laurea in geologia a Padova e un dottorato in geofisica computazionale a Zurigo. E commenta: «Sono contento, questo è uno dei posti migliori al mondo per studiare i terremoti». In effetti la California è in assoluto lo stato americano più a rischio e la popolazione vive attendendo il cosiddetto “Big One” che cammina a grandi passi lungo la grande faglia a ovest degli Usa. L’ultima scossa (2.8 della scala Richter) è arrivata il 15 luglio, tre giorni fa.
Della bella storia di Luca Dal Zilio ci siamo occupati già tempo fa: ha passato la sua infanzia a Quinto e ha già almeno due vite. Eccellente pilota di motocross per una decina d’anni, ha poi deciso di dedicarsi alle scienze: nel corso dei lavori per la tesi specialistica, a Padova, ha approfondito l’argomento della tettonica a placche e della rottura dei supercontinenti. E la sua tesi gli ha consentito di esser scelto per lavorare come dottorando presso il politecnico federale (Eth) di Zurigo, ottenendo, quattro anni fa, una borsa di dottorato in “fluidodinamica” all’Institute for Geophysics di Zurigo per studiare la fisica dei terremoti e la sismicità delle catene montuose. Gli Appennini del centro Italia sono stati un grosso riferimento in questi ultimi due anni, ma ora arrivano la chiamata da Los Angeles e l’offerta del California Institute of Technology.
Nel frattempo il geofisico trevigiano ha messo in curriculum una serie di trattati pubblicati in riviste internazionali del settore, e pochi mesi fa ha tenuto seminari alla Normale Supérieure di Parigi e all’Earth Observatory di Singapore. Qui nei mesi scorsi è stato premiato con il “best geostory award”. L’approdo al Caltech è un riconoscimento all'altissima professionalità del giovane studioso: situato a Pasadena, vicino a Los Angeles, il California Institute of Technology è la quarta migliore università al mondo, un istituto di scienze a livello mondiale che gestisce il Jet Propulsion Laboratory (Jpl) per la Nasa, inviando sonde per esplorare studiare il pianeta Terra e gli altri pianeti del nostro sistema solare. «Al Caltech e al Jpl mi occuperò dello sviluppo di un nuovo modello numerico per investigare l’evoluzione sismica delle catene montuose, come gli Appennini e l’Himalaya, al fine comprendere meglio la fisica dei terremoti - dice -Le ricerche precedenti si sono concentrate per lo più sulla dinamica della rottura che produce il terremoto o sui lunghi periodi tra un terremoto e l’altro, caratterizzati da un lento e progressivo aumento del carico tettonico o associati a movimenti lenti, ma non su entrambi gli aspetti contemporaneamente. Nella nostra ricerca, vogliamo invece modellizzare tutta la storia di un terremoto che produce una faglia e l'interazione tra le fasi di deformazione veloci e lente nel corso degli anni e decenni». —
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