Bici contromano, nelle Ztl ora si può
Biciclette in libertà in centro storico? È il sogno che accarezzano oggi molti cultori delle due ruote. Ad allargare l’orizzonte della mobilità sostenibile è stato un recente parere dato dal ministero dei Trasporti alla Fiab (la federazione amici della bicicletta) con il quale il Governo spiana la strada alla possibiltà che le biciclette viaggino anche contromano nelle via a senso unico senza timore di incassare una multa.
Oggi (va detto) i vigili sono piuttosto tolleranti. Di multe per «sensi vietati» staccate ai danni dei ciclisti trevigiani se ne vedono pochissime, ma chi non giustifica nulla sono i periti delle assicurazioni che, in caso di incidente, se la bici viaggiava controsenso non ammettono scuse, solo colpe. Come potrebbe cambiare ora la prospettiva? Radicalmente. Il ministero ha ammesso infatti che nelle strade larghe almeno 4,25 metri, vietate al traffico pesante e limitate alla velocità di 30 km/h o zone a traffico limitato (Ztl), le bici possano circolare contromano. Un’eventualità che dovrà essere ora valutata dalle singole amministrazioni comunali e applicata (ove ritenuto opportuno) solo dopo l’installazione della relativa segnaletica stradale.
Le strade.. Oggi come oggi, se il Comune decidesse di dare seguito al parare del ministero, le strade che potrebbero rientrare nella nuova viabilità a doppio senso sarebbero via Municipio, via Campana e piazza San Vito ma anche via Manin e via San’Agostino. Tutte strade dove oggi i ciclisti contromano sarebbero passibili di multa.
Sana ciclabili? No. Il parere non sana l’attuale scorrettezza delle piste ciclabili cittadine, che sono state realizzare con specifica indicazione di viaggiare in senso opposto alle auto nonostante quanto recita il Codice della strada. Il provvedimento si limita infatti a consigliare una scelta in strade a basso scorrimento.
Vigili cauti. I primi a mettere le mani avanti, dopo il clamore e il tam tam seguito alla pubblicazione del parere del Ministero sono gli tessi vigili urbani di Treviso che raccomandano: «In città non cambia nulla, oggi. Nuove possibilità e nuove disposizioni per il traffico delle biciclette verranno comunicate e precedute, come da norma, dall’apposita segnaletica». Si tratta di cartelli già avvistati in molte città europee, dove si indica chiaramente la possibilità di pedalare in entrambi i sensi di marcia. Sono simili a quelli installati all’imbocco di alcuni percorsi dedicati già attivi nella Marca.
La Fiab intanto plaude. Già da due giorni, i siti della Fiab sono intasati di commenti positivi. Il primo arriva dallo stesso presidente Antonio Dalla Venezia: «Non si tratta di una norma generale e astratta» dice, «ma di un parere tecnico importante, atteso da tempo, che riteniamo utile e anzi fondamentale per lo sviluppo della ciclabilità e la sicurezza stradale ma che va applicato con saggezza. Il Ministero» segue, «dando finalmente parere favorevole alla nostra proposta, pur con prescrizioni compatibili con i contesti urbani, di fatto ha offerto alle amministrazioni locali un nuovo strumento a favore del traffico ciclistico. Ma non è tutto. L'applicazione di tale soluzione consentirà il completamento a basso costo della rete ciclabile urbana di molti comuni italiani e di fatto offrirà al ciclista interessanti alternative a strade fortemente trafficate». Ora si attende il comune.
Tecnici a lavoro? Ád oggi, non sembra che il parare abbia fatto scattare la corsa alla segnaletica. Almeno a Ca’Sugana. Della questione si occuperanno l’ufficio infrastrutture e ovviamente l’ufficio mobilità che ha ancora nel cassetto il grande piano della mobilità sostenibile chiamato «Bici plan».
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