Benzina “gonfiata”: «Le compagnie fanno la cresta»

Alle "Iene" il caso sollevato da Parin della Confcommercio: prezzo falsato dalla crescita di volume del carburante con la temperatura

TREVISO. Lo sapete che pagate più benzina di quella che finisce realmente nel serbatoio della vostra auto? Succede sistematicamente quando la temperatura del carburante è superiore ai quindici gradi. Esempio: se è di venticinque gradi (in estate arriva anche sopra i trenta), il carburante vi costerà quasi il sei per mille in più.

Benzina, nella Marca si risparmia di più

Poco? Vero, ma se lo moltiplicate per tutte le volte che fate rifornimento, così poco non è.

Non è un trucco, è una questione di fisica: l’aumento di temperatura fa crescere il volume del carburante. In pratica, quello che a 15°C è un litro, a 25°C diventa un litro più 5,8 millilitri. Solo che quel surplus non vi farà fare più strada, perché non aumenta l’effettiva resa. Lo pagate, ma è inutile.

Chi ci guadagna? Le compagnie petrolifere. A denunciare questa “cresta” occulta è stato Moreno Parin, presidente del gruppo dei gestori delle stazioni di servizio di Confcommercio della Marca. Parin ha chiamato «Le Iene» di Italia Uno che alla questione hanno dedicato un servizio, con tatto di appello al ministro dello Sviluppo economico, Federica Guidi.

Sembra complicato ma non lo è, e questo trucchetto maschera una “cresta” che a livello nazionale sfiora i cinquanta milioni di euro l’anno per ciascun grado di temperatura sopra quella «fiscale» di quindici gradi.

L'articolo completo sulla Tribuna in edicola giovedì 18 febbraio.


 

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