Bebe, Jovanotti e i vaccini anti-meningite

MOGLIANO. L'immagine di quell'ora trascorsa, sul prato di Washington Square, assieme a Jovanotti è uno dei tanti ricordi dell'avventura nella Grande Mela che Bebe Vio porterà con sé. Ora l'atleta paralimpica moglianese è volata in Canada per disputare assieme alla nazionale la coppa del mondo in programma nel fine settimana. Ma la tappa a New York non è stata semplicemente legata a un viaggio di piacere. Beatrice Vio negli Stati Uniti c'è andata da protagonista. Lei, colpita all'età di 11 anni da una meningite fulminante che l'ha costretta all'amputazione di gambe a avambracci, assieme ad altri atleti paralimpici ha accettato di posare davanti all'obiettivo della celebre fotografa Anne Geddes per una causa che le sta molto a cuore. Lo shooting è stato realizzato infatti in concomitanza con la giornata internazionale dedicata alle campagne contro la meningite. «La nostra è una storia bellissima» commenta la madre di Bebe Vio, Teresa Grandis, che l'ha accompagnata assieme al resto della famiglia «ma se potessi tornare indietro nel tempo e mi proponessero di vaccinare mia figlia non me lo farei dire due volte, all'epoca ci era stato sconsigliato. A seguito della sua malattia, noi tutti, in famiglia l'abbiamo fatto e ci crediamo». Non c'è migliore testimonial per questo messaggio se non la popolare, e invincibile, fiorettista moglianese. Visto che poi siamo a New York, a due passi dalla casa dell'amico Lorenzo Cherubini, perché non unire l'utile al dilettevole? Tra Bebe e Jovanotti c'è ormai grande sintonia. Il cantante di Cortona ha firmato l'introduzione al suo libro autobiografico "Mi hanno regalato un sogno" e non solo: «Si sono conosciuti nel backstage del suo concerto a Conegliano. Bebe è una sua grande fan» racconta la madre. (ma.m.)
Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso