Battaglia per la piazza e il tazebao finisce al collo di Endimione

valdobbiadene
Un blitz degno dei migliori acrobati, ma che ha destato le ire di mezza città, pronto peraltro a finire al vaglio dei carabinieri. È quello messo a segno ieri in piazza Marconi a Valdobbiadene. «No allo stupro della piazza: Fregonese-Razzolini vergogna. Dimissioni» è infatti quanto si leggeva sul cartello appeso al collo della statua di Endimione, che dalla fontana centrale sovrasta la piazza. La scoperta è avvenuta intorno alle 7.30 del mattino e, mezz'ora dopo, il cartello è stato rimosso. Un attacco chiaro al progetto di riqualificazione della piazza, da maggio 2017 al centro del dibattito di Valdobbiadene, non solo politico ma anche associativo, con il coinvolgimento dell'Ordine degli architetti di Treviso e della Sovrintendenza, e prossimo alla definizione di un progetto finale da 330 mila euro, già a bilancio.
«Ho chiesto alla Polizia locale di scaricare le registrazioni delle telecamere di videosorveglianza, ora andrò a fare denuncia» è stato il commento del sindaco Luciano Fregonese, chiamato direttamente in causa dagli autori del gesto assieme al suo vice Tommaso Razzolini, «è stata offesa tutta la nostra città, il cui nome è stato associato a parole deplorevoli. Posso accettare vi siano posizioni diverse rispetto ad una determinata tematica, aldilà del fatto che da tre anni a questa parte è stato avviato un progetto di partecipazione su piazza Marconi, ma qui si è dato luce a un messaggio brutto, che lede tutti i cittadini e pure le attività economiche della nostra comunità. Il tutto, peraltro, prendendo di riferimento la fontana Endimione, riconosciuta dalla Sovrintendenza come bene storico di interesse monumentale».
Negli anni, rispetto alla riqualificazione della piazza, sono nati almeno due comitati spontanei che hanno contestato direttamente le mosse dell'amministrazione. Ma mai, di fatto, si era arrivati a toni di questo tipo. «La richiesta di dimissioni? Siamo stati rieletti con più del 75% dei voti, la mia risposta a chi si è mosso di notte per apporre questo cartello si trova nel processo partecipativo per la riqualificazione e nel restauro della fontana a cui hanno appeso il cartello, con lo stanziamento di 60 mila euro. Oltre, ovviamente, alla risposta legale: offese di questo tipo alla città non possono passare come nulla fosse».
A condannare il gesto di ieri anche il capogruppo dell'opposizione, ex primo cittadino, Anna Spinnato. «Come gruppo di opposizione non abbiamo nulla da obiettare alle modalità intraprese dall'amministrazione» dice Spinnato, «restiamo preoccupati per i temi legati a viabilità e parchetti, ma con tutte le dovute attenzioni crediamo che il progetto debba proseguire: serve il coraggio di cambiare. Azioni di questo tipo non fanno bene alla città». —
Alessandro bozzi Valenti
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