«Basta spese di propaganda, sos lavoro»

Casellato, dal Pci all'esperienza di sindaco: dialogare con tutti
Floriana Casellato ieri con il segretario del Pd Bersani
Floriana Casellato ieri con il segretario del Pd Bersani
 Floriana Casellato, 55 anni, nubile, insegnante e sindaco di Maserada, appassionata di viaggi e cinema, è candidata alla presidenza della Provincia per il Partito democratico. La sua corsa è appoggiata da 4 liste: Pd, Italia dei Valori, Sinistra Ecologia e Libertà e La Sinistra Unita per La Marca.  
Casellato, quanto guadagna?
 «Da insegnante con 36 anni di lavoro, 1.750 euro al mese più tredicesima. Come sindaco ne prendo 1.800. Ovviamente, essendo in aspettativa dalla scuola, non cumulo i due redditi e non godo della tredicesima. Prendo solo i soldi da sindaco. E ho una Clio di seconda mano. Insomma, non mi sono arricchita con la politica come altri».  
La sua storia politica.
 «Inizio a 18 anni come indipendente proveniente dal mondo cattolico, poi entro in consiglio comunale a Maserada e ci resto per 33 anni, iscritta nel tempo al Pci, ai Ds, al Pd. Sono stata responsabile femminile del partito, e segretario provinciale nel passaggio da Pci a Ds, ho avuto anche una esperienza nella segreteria della Cgil».  
Le prime tre cose che farebbe da presidente?
 «Convoco subito la conferenza dei sindaci per agire tutti insieme, faccio una ricognizione delle risorse umane interne all'ente, predispongo una mappatura della domanda e dell'offerta del lavoro».  
Un aggettivo per ogni avversario alle provinciali.
 «Muraro modesto e "solo fumo", Zabotti indecifrabile, Guadagnini... fuori posto. Silvano Lazzarin di Rifondazione un po' confuso, Sergio Padovan antico».  
Se vince le elezioni, che posto dà in giunta alle altre liste?
 «Si ragionerà in base ai voti presi».  
La prima cosa che cambierebbe rispetto all'era Muraro?
 «Taglio tutte le spese per la propaganda: alla Provincia non serve a nulla, devono essere i Comuni a pubblicizzare il lavoro della Provincia, e gratis. Anche perché, in giro, a parte la viabilità, le solite rotatorie, la gente non sa comunque nulla delle competenze della Provincia, a conferma che la pubblicità all'ente non serve a nulla».  
Lega ancora con il vento in poppa o la sua corsa sta finendo?
 «Io giro davvero le piazze e i mercati: c'è sempe più gente arrabbiata con la Lega, pur avendola votata, perché si è accorta che la Lega non è in grado di dare risposte concrete».  
Cosa le chiede la gente in piazza?
 «Molti sono disperati per aver perso il lavoro o perché i figli non trovano un posto. Il lavoro è la priorità. Ma dalla piazza sale anche una fortissima richiesta alla politica: devono essere più vicine alle persone».  
E lei, da presidente, che farebbe?
 «Ogni giorno pretenderò un report dettagliato, tra domanda e offerta di lavoro, per sapere com'è la situazione, per poter dare risposte concrete ai trevigiani, ormai stanchi morti di sentire gli slogan di Muraro».  

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