Bar Drop, troppo rumore: Il Comune di Treviso lo fa chiudere tre ore prima

L’ordine temporaneo di Giovanni Manildo diventa definitivo con il sindaco Mario Conte: il bar Drop di via Campana dovrà chiudere ogni sera alle 23
TOME' AG.FOTOFILM TREVISO BAR -DROP- IN VIA CAMPANA,6
TOME' AG.FOTOFILM TREVISO BAR -DROP- IN VIA CAMPANA,6

TREVISO. L’ordine temporaneo di Giovanni Manildo diventa definitivo con il sindaco Mario Conte: il bar Drop di via Campana dovrà chiudere ogni sera alle 23. È la stretta data da Ca’Sugana ai gestori del centralissimo cocktail bar inaugurato nella primavera del 2017 a due passi dai Buranelli, in risposta alle lamentele dei residenti contro la movida. Ieri, infatti, è arrivata l’ordinanza con cui il primo cittadino obbliga urgentemente il Drop ad anticipare di ben tre ore la chiusura, consentita in precedenza fino alle 2.

Un aspetto non di poco conto per un locale prettamente notturno. La vicenda era partita già lo scorso novembre – dopo le lamentale del vicinato, che si rivolse senza mezze misure alla Polizia locale – Arpav fece dei rilievi sul rumore accertando che clienti e musica del bar, come riportato nell’ordinanza di ieri, creavano una situazione «intollerabile».

Quindi il provvedimento firmato dall’ex sindaco Manildo che tra febbraio e marzo, per un mese, ordinava la chiusura del locale alle 23, portata avanti spontaneamente dai gestori fino ad aprile e poi tornata alle 2, con il “pacifico” ripresentarsi delle lamentele.

Altri schiamazzi, spesso ripresi tramite video dagli stessi residenti, altra ordinanza, poi però rinviata in attesa che il bar Drop, come comunicato, avviasse delle soluzioni ad hoc per limitare i rumori, compreso – con la chiusura alle 23. 30 della porta su via Campana e della terrazza che si affaccia sui Buranelli – un nuovo plateatico su vicolo Palestro. Una sorta di mitigazione dove i gestori avrebbero indirizzato la clientela che sarebbe arrivata tra le 23. 30 e le 2 del mattino.

Tutto ciò, però, non è bastato. Da un lato perché il plateatico su vicolo Palestro non è ancora stato realizzato, dall’altro perché nel frattempo – lo scorso 5 ottobre – a Ca’Sugana è arrivata una lettera con cui proprio i residenti di vicolo Palestro lamentavano «rumore e situazioni di disturbo intollerabili». Quanto è bastato, dopo vari sopralluoghi della Polizia locale, che avrebbero accertato anche che le altre misure previste dai gestori (chiusura di porta e terrazza alle 23. 30) non erano seguite scrupolosamente, per far scattare la linea dura dell’ amministrazione comunale.


 

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