Azienda in liquidazione, annuncio in segreteria

Il caso alla Minacciolo, ditta di arredi per interni. Cancelli chiusi e messaggio automatico al telefono. A casa 20 operai
de wolanski agenzia foto film san biagio ditta minnaciolo
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san biagio di callalta

Gli operai si preparavano a tornare al lavoro, ma hanno trovato i cancelli chiusi come l’azienda. Attività finita. Tutto fermo. Una sorpresa amarissima perché nessuno, a quanto pare, sapeva nulla. Chi ha cercato di contattare direttamente l’azienda è rimasto ancor più choccato. In segreteria telefonica un messaggio cordialissimo, tanto inatteso quanto chiaro: «Vi informiamo che la nostra società è stata messa in liquidazione e per il momento non è operativa».

il caso

Siamo a San Biagio di Callalta. L’azienda è la Minacciolo, attiva da oltre 45 anni nel campo dell’arredamento di interni e specializzata nella realizzazione di mobili in stile country chic ma anche, ultimamente, in linee più moderne. Un’azienda ben nota nel settore, con un florido mercato anche internazionale, 1.200 metri quadrati di esposizione tra cucine, soggiorni, camere e bagni.

Una ventina di dipendenti che pare avessero già trattato per una cassa integrazione prima dell’emergenza Covid che ha costretto comunque l’azienda a chiudere. Quando ci si aspettava che ripartisse, il cancello è rimasto chiuso. «Sarà nostra premura mandarvi quanto prima maggiori informazioni», recita ancora oggi il messaggio in segretaria telefonica, tradotto anche in inglese. Ma quando si avranno novità, per adesso, è tutto da chiarire.

Anche il fronte sindacale su questo mantiene riservo. Non si tratterebbe di una azienda vittima del coronavirus, ma di una situazione di crisi che proseguiva da tempo precedente l’inizio della pandemia e il fermo della produzione.

il sindaco in campo

Allarmato dalla notizia, ieri anche il sindaco di San Biagio Alberto Cappelletto ha cercato di reperire informazioni a riguardo e chiarire la natura della chiusura, se temporanea o purtroppo definitiva.

«È un’azienda storica del nostro territorio», ha detto ieri sera, «attiva dal 1974, spero ci sia presto una prospettiva per i lavoratori, cercherò di capire cosa è successo dalla proprietà per la salvaguardia dei lavoratori». Negli anni passati, a quanto pare, c’era già stata una prima operazione di contenimento costi, ma a quanto pare non è bastata a evitare la messa in liquidazione della società lungo la Postumia.

attiva fino al 30 marzo

Nessuno si aspettava una così repentina svolta da parte dell’azienda che infatti, fino al 30 marzo scorso, era ancora attivissima nella pubblicità in rete promuovendo le sue realizzazioni, e attività di sviluppo del prodotto e altre peculiarità.

Durante lo stop dovuto all’emergenza cornavirus, tra vari professionisti e terzisti del settore arredo di San Biagio e dintorni era iniziata a circolare la voce che la società potesse non riaprire. Ipotesi che hanno trovato conferma nelle ultime ore e che adesso aprono molte incognite. —

Federico de Wolanski

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