Avvocato truffatore, il caso in Cassazione

Convinse una sanfiorese a versargli 7800 euro per investimenti in Svizzera, poi sparì con i soldi

SAN FIOR. La Cassazione ribalta l'ordinanza e il caso dell'avvocato accusato di aver raggirato un'imprenditrice sanfiorese ritorna alla Corte di appello di Venezia. «L'ordinanza della Corte di appello deve essere annullata», scrivono i giudici della Suprema Corte, «con rinvio per nuovo esame». Vito De Pace, 42 anni, avvocato catanzarese con studio a Bologna, pluricondannato in passato per vari reati, era stato accusato di aver truffato un'imprenditrice di San Fior. In primo grado, nel giugno 2013, il giudice del tribunale di Conegliano l'aveva condannato a 8 mesi di reclusione. La donna, sua cliente, aveva raccontato di aver incontrato casualmente il legale il treno, subendone anche avances sgradite, e di essere stata indotta a fare investimenti in Svizzera. Consegnò al legale 7.800 euro in contanti, con la promessa di un investimento e di una restituzione. Ma il denaro poi svanì e lei presentò denuncia dopo aver appreso da internet informazioni sulle numerose vicende giudiziarie dell’avvocato. L'avvocato De Pace, attraverso il proprio legale, presentò appello dopo oltre due anni, nel settembre 2015, perché solo in quel periodo venne a conoscenza della condanna avvenuta a Conegliano. La corte di Venezia rigettò l'istanza perchè tardiva. Ma lo scorso 8 giugno, con una sentenza resa nota in questi giorni, la Cassazione ha accolto il ricorso e annullato l'ordinanza dei giudici di secondo grado. Il fascicolo quindi tornerà a Venezia, dove i magistrati dovranno entrare nel merito della vicenda. Per altri fatti, Vito De Pace a gennaio è stato condannato a 2 anni 11 mesi e 29 giorni di reclusione, dalla Corte d'appello di Bologna. Le accuse andavano dalla truffa all'appropriazione indebita, la pena era stata ridotta anche perchè alcuni episodi, risalenti al 2006, erano caduti in prescrizione. (di.b.)

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