«Aveva una patologia occulta, difficile vederla in tempo»

CHIARANO. Giovani che sembrano il ritratto della salute. Poi un black-out e la morte, senza apparenti segnali premonitori, senza un perché a cui aggrapparsi quando il dolore sovrasta tutto. A...
VIGATO G.M. CONFERENZA STAMPA UNIVERSITA' GAETANO THIENE
VIGATO G.M. CONFERENZA STAMPA UNIVERSITA' GAETANO THIENE

CHIARANO. Giovani che sembrano il ritratto della salute. Poi un black-out e la morte, senza apparenti segnali premonitori, senza un perché a cui aggrapparsi quando il dolore sovrasta tutto. A colpire Matteo Carrer è stata la cosiddetta “morte improvvisa”. Servirà l’esame autoptico, con l’invio dei campioni all’Università di Padova, per provare a spiegare scientificamente cosa sia successo. Perché all’apparenza Matteo era sano. «Sono varie le cause di morte improvvisa, verosimilmente si potrebbe trattare di una patologia occulta delle coronarie o delle valvole cardiache o ancora del miocardio. Dinnanzi a un cuore apparentemente sano, non si deve escludere un problema di tipo elettrico. Difficile invece pensare alla rottura dell’aorta che avviene in pazienti più anziani»: a parlare è il professor Gaetano Thiene, ordinario di Patologia cardiovascolare all’Università di Padova e responsabile del Registro regionale per la morte improvvisa giovanile. «Per i disturbi di tipo elettrico, la fase della pubertà, tra i 14 e i 16 anni, è critica: si tratta infatti di malattie geneticamente determinate che si manifestano in questa età. Lo sforzo favorisce l’apparizione di problemi elettrici, provocando una fibrillazione ventricolare», prosegue il professor Thiene, «Nei portatori di malattie occulte, lo sport è un fattore precipitante. Ma va sottolineato che la visita di idoneità allo sport è in grado di identificare i soggetti a rischio. Il modello italiano è risultato vincente perché ha dimezzato la mortalità negli atleti». Nel 60% dei casi è possibile accorgersi delle malattie che danno manifestazione elettrocardiografiche. A volte però non basta, servono tecniche di immagine più approfondite come a esempio l’ecocardiogramma. «Ma i costi diventerebbero molto elevati se applicati a tutti gli screening medici sportivi per agonisti. Servirebbe una compartecipazione alla spesa del sistema sanitario nazionale da parte del privato», chiarisce lo specialista. Esistono delle avvisaglie che devono far scattare l’allerta? «Mai sottovalutare gli episodi di perdita di conoscenza transitoria, ossia le sincopi: potrebbero essere una spia di malattie occulte», prosegue il professor Thiene. Dinnanzi a un problema cardiaco di tipo elettrico, chiarisce il medico padovano, «la disponibilità di un defibrillatore è fondamentale». «I defibrillatori negli ambienti pubblici e nei campi sportivi devono essere presenti al pari degli estintori», conclude il professore, «praticare la defibrillazione è un intervento da laico, che va insegnato nelle scuole e nei posti di lavoro. Servono però la disponibilità dello strumento e la capacità dell’operatore. Per questo sono fondamentali le campagne di sensibilizzazione e informazione».

Rubina Bon

Argomenti:malorisanità

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