Autoscuole in sciopero contro l’introduzione dell’Iva per le patenti
treviso. Serrande abbassate nelle autoscuole della Marca oggi, per protestare contro l’introduzione dell’Iva al 22% sulle patenti a partire dal 3 settembre e il recupero retroattivo dell’imposta su tutti corsi per le patenti già effettuati sino al 2014. Oggi molti titolari di autoscuole trevigiane, sospenderanno le lezioni e le loro attività per aderire allo sciopero nazionale e manifestare a Roma contro il cambio di regime fiscale sulle attività formative, comunicato dall’Agenzia delle Entrate sedici giorni fa. Il Fisco ha infatti recepito la sentenza della Corte di Giustizia Europea che nega che l’insegnamento delle autoscuole abbia gli stessi requisiti di quello nelle scuole o università, sottoponendolo all’imponibilità Iva e chiedendo anche un’integrazione delle dichiarazioni dei redditi sulle ultime cinque annualità fiscali aperte. L’esenzione Iva era in vigore dal 1972. Gli effetti sono traumatici e coinvolgono anche i conducenti. «Con la retroattività saranno coinvolti quasi quattro milioni di conducenti che già hanno conseguito le patenti – spiega Paolo Colangelo, presidente della Confarca, Confederazione Autoscuole Riunite e Consulenti Automobilistici – cittadini che potrebbero vedersi richiedere all’improvviso l’Iva per il conseguimento del documento di guida, pur avendo pagato quanto pattuito secondo i listini, quando vigeva per legge l’esenzione. Troviamo assurdo e surreale permettere che ciò avvenga». Dall’altra parte sono in difficoltà i titolari delle autoscuole: «Mentre arrivano le conferme che i primi accertamenti fiscali sono già iniziati - dichiara Emilio Patella, segretario nazionale delle Autoscuole Unasca - le nostre attività si interrogano su come far fronte alla minaccia del recupero di cinque anni di Iva mai incassata. La stima, al ribasso, è di circa 110 mila euro per ciascuna delle 7mila autoscuole attive in Italia. Significa vendere la casa. Voglio sperare che la politica sia in grado di evitare questa macelleria sociale». Le associazioni di categoria lanciano un appello al Parlamento: «è urgente un intervento legislativo. Sono già in calo le ore di guida per la formazione, con conseguenze sulla sicurezza stradale».— M.C.P.
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