Auto usate vendute come nuove: tredici indagati, 26 beffati
La polizia stradale di Treviso ha scoperto la truffa messa in atto con un tecnico informatico. Ridotti oltre 2 milioni di chilometri percorsi dai cruscotti e dai computer di bordo

Apparivano affari, invece erano della catorci, auto più adatte alla rottamazione che al mercato. A scoprire la truffa, tessuta da un dominicano, sono stati gli agenti della polizia stradale di Treviso con le indagini partite da alcuni approfondimenti amministrativi eseguiti in un’agenzia di pratiche automobilisti dai quali è emerso con frequenza costante il nominativo di un cittadino straniero già noto per illeciti nel mondo dei veicoli.
Tredici le persone finite sotto indagine, che dovranno rispondere a vario titolo della truffa ai danni di 26 acquirenti ed illeciti incassi per almeno 80 mila euro.
La truffa
Auto usate ma con pochissimi chilometri, vedute quindi quasi come nuove quando in realtà avevano già percorso anche centinaia di migliaia di chilometri. Questa, in sostanza, la truffa. Il sistema era collaudato e partiva dalla ricerca sul mercato di specifici veicoli: elevato chilometraggio percorso, danni e problemi tecnici facilmente occultabili, carrozzerie e sellerie quantomeno in buono stato, marchi ricercati.
Una volta acquistate le auto, partiva il sistema criminale. Le macchine venivano portate in alcuni depositi e lì, una volta ritoccati e manomessi telai e altri elementi al fine di celare sommariamente difetti meccanici ed elettrici più evidenti, le auto venivano affidate a un professionista informatico che provvedeva a scalare il chilometraggio.
Una volta “ringiovanite”, le auto venivano sottoposte a revisione (anche se ancora non dovuta) da parte di inconsapevoli autofficine che dopo aver effettuato le analisi di fatto certificavano lo stato dei veicoli con il chilometraggio (falso) riportato sui tachimetri e nei computer di bordo. L’auto risultava così effettivamente “ringiovanita”, e veniva messa sul mercato come «vero affare».
Le denunce
Nel corso dell’indagine della sezione di polizia stradale di Treviso è riuscita ad accertare il coinvolgimento a vario titolo di 13 persone, di diverse nazionalità, che concorrendo nel reato perfezionavano la vendita truffaldina ai danni di 26 acquirenti, ottenendo così un illecito profitto. C’era chi si occupava degli acquisti, chi contribuiva al refitting esterno, il tecnico che gestiva i chilometraggi, infine le persone a cui venivano intestai i veicoli che venivano poi messi sul mercato.
In tutto la Polstrada ha accertato la sparizione dai registri delle automobili di oltre 2 milioni e mezzo di chilometri, con una media di circa 96 mila chilometri per ogni veicolo posto in vendita.
L’Audi “come nuova”
Eclatante il caso di un’Audi A6 che i truffatori avevano acquisito per poche miglia di euro con ben 409.900 chilometri originari, e che è stata rimessa sul mercato dopo una vera e propria “plastica” da quasi 300 mila chilometri, risultando avere da libretto delle revisioni e tachigrafo solo 127.541 chilometri.
«Le numerose vittime della truffa sono state opportunamente informate dagli inquirenti del danno subito e della potenziale “pericolosità” del veicolo da loro acquistato, per dar loro modo di compiere le dovute ed opportune verifiche meccaniche» ha specificato la Polstrada di Treviso. —
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