Auto nel sottopasso allagato ora chiede i danni al Comune

Mercedes distrutta, causa all’ente per mancanza della segnaletica di pericolo Scardellato: «L’episodio di maggio, una bomba d’acqua imprevedibile» 



A fine maggio è finito con la sua auto di grossa cilindrata, una Mercedes, dentro il sottopasso di via Gorgazzo ormai colmo d’acqua a causa di un’abbondante pioggia. Ora l’automobilista fa causa al Comune di Oderzo per la mancanza di segnaletica che indicasse l’inagibilità del sottopasso stesso, sommerso da mezzo metro di acqua piovana.

L’EPISODIO

La Mercedes è rimasta intrappolata riportando parecchi danni collaterali al maltempo di fine maggio, quando la gran pioggia aveva allagato con oltre cinquanta centimetri d’acqua via Garibaldi e buona parte dei sottopassi del territorio di Oderzo. Il malcapitato automobilista si è sentito rispondere che i danni all’impianto elettrico della sua auto erano difficilmente riparabili, e comunque nessun meccanico avrebbe garantito la piena riparazione del guasto.

È per questo che il cittadino, residente nella Marca, ha portato davanti al Tribunale di Treviso il Comune di Oderzo, responsabile, a suo avviso, di non aver segnalato adeguatamente lo stato in cui si trovava il sottopasso di via Gorgazzo. «Mancavano una segnaletica e un’illuminazione adeguata» spiega l’avvocato opitergino Fiammetta Bottos, che difende le ragioni del trevigiano.

«Quell’ondata di maltempo era prevista e pioveva già da qualche giorno. Il Comune avrebbe potuto fare di più: il territorio di Oderzo è soggetto ad allagamenti» continua l’avvocato Bottos. Il danno comporterà nientemeno che la rottamazione del veicolo Mercedes e la sua sostituzione, una spesa che ora il danneggiato pretende che a sostenere sia il Comune di Oderzo: sua è la responsabilità su via Gorgazzo, che è appunto una strada comunale.

Ma su questo punto l’amministrazione comunale sembra irremovibile. La scelta del Comune è stata quella di non rimborsare il danno, «non ravvisando dagli accertamenti effettuati responsabilità a carico dell’ente» come si legge nella delibera di giunta con cui l’amministrazione ha deciso di tutelarsi davanti ai giudici del Tribunale di Treviso.

LA DIATRIBA

Sarà l’avvocato triestino Mariela Carolina Ceballos a difendere gli interessi del Comune: il legale è stato individuato dalla compagna assicuratrice del Comune, la Aig Europe.

La linea di Ca’ Diedo è chiara: quella che si è riversata su Oderzo la sera del 28 maggio scorso, secondo l’amministrazione, era una vera e propria bomba d’acqua contro cui nulla si sarebbe potuto fare.

Tutto starà nel capire quanto sia stata veloce l’azione di vigili urbani e protezione civile nel chiudere tutti i sottopassi: mentre il sottopasso di via Spinè era già stato chiuso, quello di via Gorgazzo era ancora aperto.

Toccherà al giudice decidere se il Comune avrebbe potuto fare di più. «Le idrovore hanno sempre funzionato: i sottopassi si sono allagati solo perché la quantità d’acqua caduta in poco tempo sulla città è stata impressionante» ha detto la sindaca Maria Scardellato nei giorni successivi al maltempo.

Gli allagamenti avevano provocato le proteste delle minoranze, con in testa Tino Alescio, che lamentavano una scarsa pulizia delle caditoie. Le accuse erano state seccamente respinte dalla maggioranza. —



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