Assicuratore di Resana stroncato mentre gioca a tennis: aveva 48 anni

RESANA. «Aveva fatto l’elettrocardiogramma appena 15 giorni fa ed era tutto a posto». Lidia Simonetto è sconvolta, non si capacita della tragedia. Suo marito, Dario Pattarello, se n’è andato a soli 48 anni mentre stava giocando a tennis al Centro sportivo “Arca” di via Bennati a Spinea. È successo sabato pomeriggio, intorno alle 15.30. La coppia abitava a Noale con i due figli, fino a un anno fa risiedevano a Castelminio di Resana, dove sono ancora molto conosciuti.
I SOCCORSI DEL SUEM. Dario Pattarello stava giocando una partita con gli amici quando, improvvisamente, si è accasciato al suolo. Immediata la chiamata al 118. Sul posto è intervenuto il personale medico del Suem che ha subito applicato le manovre salvavita in un disperato tentativo di salvare l’uomo. Purtroppo è stato tutto inutile e i medici, alla fine, hanno dovuto constatarne il decesso.
Eppure Dario Pattarello, come racconta la moglie, fino a sabato mattina si sentiva in piena salute. «Si era pesato pochi giorni fa» racconta «ed era contento perchè era in perfetta forma». Lidia Simonetto ricorda la giornata di sabato. «La mattina ha tagliato l’erba in giardino, poi ha accompagnato nostra figlia a catechismo. Abbiamo pranzato insieme, come sempre. Poi è uscito per andare a giocare a tennis. “Torno tra un paio d’ore” mi ha detto. Ma a tornare è stato solo un suo amico che mi ha riferito cos’era successo».
TRAGEDIA INATTESA. «Prima abitavamo a Castelminio di Resana. Poi, ad agosto dell’anno scorso, abbiamo comprato questa casa. Era il coronamento dei suoi sogni: una bella casa con il giardino. Purtroppo non è riuscito a godersela».
Pattarello e sua moglie erano una coppia molto unita. Lavoravano insieme, nella subagenzia assicurativa dell’Unipol a Camposampiero. Lei addetta a tutta la parte amministrativa, lui a quella commerciale. Operava in un’area vasta, spostandosi tra Noale, Marcon, Spinea. Era un gran lavoratore e anche in casa si dava molto da fare. «Aveva sempre mille idee, era molto propositivo» continua con la voce spezzata Lidia Simonetto «Gli piaceva sporcarsi le mani, fare le cose in prima persona. Era socievole e si faceva voler bene da tutti. Il tennis era una grande passione. L’aveva coltivata da ragazzo per poi abbandonarla per un po’. Adesso aveva però ripreso a giocare».
Gli amici di sempre lo ricordano come una persona disponibile. «Era sempre pronto ad aiutare tutti. Era spiritoso, molto intelligente».
CENTRO ARCA CHIUSO PER LUTTO. Il Centro Sportivo Arca di Spinea, dove è avvenuta la tragedia, è rimasto chiuso ieri. Ha riaperto da poche settimane, dopo un anno di inattività. Ieri c’erano alcune persone all’interno della struttura, ma nessuno ha voglia di commentare.
È la seconda tragedia che avviene a distanza di pochi giorni su un campo sportivo. Lunedì scorso, al centro sportivo Terraglio, ha perso la vita Alessandro D’Auria, accasciatosi al suolo durante una partita di calcetto. Anche lui aveva solo 48 anni.
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