Assalti ai bancomat a processo sei giostrai

trevignano
Tutti a processo il prossimo 10 novembre davanti al tribunale di Padova. Lo ha deciso il gup padovano Domenica Gambardella che ha accolto in pieno la richiesta di spedire a giudizio sei persone di famiglia giostraia per una raffica di assalti ai bancomat fra il Veneto e il Trentino Alto Adige (in parte tentati, la maggior parte andata a buon fine), oltre 33 apparecchi squarciati dall’esplosivo per rubare diverse centinaia di migliaia di euro.
i nomi
Sul banco degli imputati siederanno il padovano Luca Marcato, 49enne di Legnaro (difensore l’avvocato Giorgio Zecchin); i trevigiani Jody Garbin di Trevignano e attualmente in carcere a Padova (avvocato Fabio Crea); Emanuele Garbin, 46 pure di Trevignano, in carcere a Rovigo (avvocato Giovanni Gentilini); Vivian Johnny Garbin, 23 di Caerano San Marco in carcer a Venezia (avvocato Crea); Claudio Major, 30 di Giavera del Montello (avvocato Crea); e Maicol Major, 36 di Vedelago, in carcere a Treviso (avvocato Gentilini).
le accuse
I tre Garbin con Maicol Major sono chiamati a rispondere di associazione a delinquere finalizzata all’esecuzione dei furti aggravati, detenzione e porto in luogo pubblico di congegni esplosivi realizzati artigianalmente con polvere pirica collegata a un cavo elettrico, ricettazione di auto (non c’è prova a loro carico del furto dei mezzi) usate per raggiungere e allontanarsi dalle filiali delle banche prese di mira sempre in orario notturno e anche delle targhe false applicate.
le indagini
Secondo l’inchiesta Emanuele Garbin sarebbe il boss che individuava gli istituti da prendere di mira e poi decideva “l’agenda” della banda coadiuvato da Jody Garbin nella veste di artificiere. Sarebbe stato quest’ultimo a manovrare “le marmotte” (l’esplosivo) provvedendo al loro inserimento nelle bocchette erogatrici del danaro negli apparati Atm per farli deflagrare. Johnny Vivian Garbin sarebbe stato il manovale che scardinava le porte di accesso agli sportelli bancomat mentre Maicol Major avrebbe avuto l’incarico di custode del “parco macchine” del gruppo malavitoso, facendo l’autista e il palo e, in più, occupandosi della bonifica dei mezzi per cercare eventuali microspie installate dagli uomini delle forze dell’ordine.
i ruoli
Più defilato il ruolo del padovano Marcato, accusato con Jody e Vivian Garbin di detenzione di una pistola che avrebbe poi venduto loro per 500 euro. Sempre Vivian Garbin è imputato di incendio per aver bruciato l’area di rimboschimento nella proprietà “Biasuzzi cave srl” a Signoressa di Trevigiano: stava distruggendo residui di cartone dell’esplosivo e la situazione gli sarebbe sfuggita di mano. I colpi sono stati commessi tra il 16 febbraio 2019 (filiale di Limena della Banca Popolare di Verona) e l’1 settembre 2019 (filiale Cassa rurale di Salorno a Cortina dell’Adige in provincia di Bolzano).—
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