Asolo, dottori ammalati ma al lavoro con la brandina in ambulatorio

La denuncia dei medici di base e l’appello del sindaco Migliorini a Zaia: «Più sostegno a chi lavora sul terrotorio»
Mauro Migliorini, sindaco di Asolo
Mauro Migliorini, sindaco di Asolo

ASOLO. La situazione è pesante anche nel territorio, dove il Covid sta mettendo a dura prova pure i medici di famiglia, impegnati a curare i propri assistiti ma anche a fare tamponi.

Medici in prima linea contagiati però a loro volta. E così il sindaco di Asolo, Mauro Migliorini, lancia l'ennesimo appello al governatore del Veneto perché si intervenga anche a sostegno della medicina territoriale e si forniscano loro più tamponi per tracciare le positività.

Lo spunto glielo ha dato un medico di famiglia, che gli ha scritto: «L' altro giorno ho fatto un tampone, sono risultato positivo, asintomatico, ma positivo - la lettera del medico al primo cittadino -. Ho posizionato una brandina nella sala d'attesa dell'ambulatorio e continuo a lavorare in smart working, per quanto mi è possibile. Il problema è che anche una mia collega è positiva e sintomatica. Cerchiamo di aiutarci».

Partendo da questa situazione Mauro Migliorini lancia l'ennesimo allarme. «È un segnale sicuramente non positivo -ha scritto infatti il sindaco di Asolo- In questi giorni il sistema sanitario territoriale regionale sta perdendo uomini: uomini che dovrebbero fare tamponi, tracciamento e quarantene, oltre alla normale attività sanitaria. L'esercito sta perdendo uomini negli ospedali, nelle case di riposo, nelle Rsa, nel territorio. E, a proposito di tamponi dei medici di famiglia, lo sai presidente Zaia che chi li ha eseguiti li ha già terminati? Lo sai che qui su 25 tamponi, 9 risultano positivi? Lo sai che stanno aspettando ulteriori rifornimenti delle munizioni (=tamponi)? E come nelle sere precedenti, se qualche buona anima ha il contatto con Zaia, gli faccia pervenire il messaggio. Io continuerò a scrivere la mail alla sua segreteria, finora senza alcuna risposta». —


 

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