Ascom Treviso, dimissioni pesanti. Bertuola lascia dopo 25 anni

TREVISO. Cosa succede in Ascom Confcommercio? Da pochi giorni sono state rese note le dimissioni di Luca Bertuola, da 25 anni in associazione, responsabile delle relazioni sindacali e delle categorie sia di Ascom Treviso che del livello provinciale, responsabile organizzativo dell’ente bilaterale, da molti ritenuto uno dei pilastri interni dell’associazione di via Venier.
E ancora, hanno presentato le dimissioni, nelle ultime settimane, due figure molto importanti come Lodovico Saccol, programmatore, e uno dei referenti del Centro elaborazione dati di Ascom Treviso, Paolo Alpago, primo referente della formazione gestita da Ascom Servizi spa, controllata dell’associazione, anch’egli una “colonna”, con oltre 20 anni di anzianità associativa e un fatturato della controllata che sfiorava i 2 milioni prima del Covid, e che anche in piena pandemia si è attesta ben sopra i budget rivisti. Siamo in due ambiti diversi, dal punto di vista associativo, perché la partenza di Bertuola investe anche il livello provinciale, mentre le altre due dimissioni colpiscono l’apparato del mandamento del capoluogo.
Ma questa inattesa serie di addii all’associazione sta facendo parlare, dentro e fuori la sede del palazzo del terziario. Da un lato la rilevanza interna della figura di Bertuola, soprattutto per la sua lunga esperienza; dall’altro la “simultaneità” delle altre due dimissioni: tutto ha contribuito a mettere in fibrillazione il mondo degli associati, soprattutto quelli storici, per non parlare della complessa macchina di Ascom, struttura che nel solo mandamento di Treviso (che comprende Montebelluna, Conegliano e Mogliano) ha ben 150 tra dipendenti e collaboratori, 30 gruppi organizzati, 3 centri di formazione e oltre 6.000 imprese.
Ad attendere Bertuola – dicono i rumors forse a fine anno – un incarico di prestigio nella sede di Confartigianato regionale, nell’area del lavoro nella sede regionale. E a nessuno sfugge come Bertuola fosse a suo tempo la soluzione interna suggerita dall’ex direttore di Ascom Treviso, Piero Tedesco, per la sua successione ai vertici di Ascom Treviso dopo un mandato durato ben 26 anni, dal 1992 al 2018: ma poi l’ex presidente Renato Salvadori scelse la strada del bando pubblico con la selezione dei cacciatori di teste e di una commissione ad hoc, che infine scelse l’attuale direttore, Vincenzo Monaco. Ora, dopo un anno e mezzo, matura uno strappo. Causa ed effetto? I bene informati dicono di no. A livello provinciale, si parla piuttosto di un dialogo faticoso tra mandamenti all’interno della federazione che è Unascom, l’aggregazione dei 4 poli fra Treviso, Castelfranco, Vittorio Veneto e Oderzo. «C’è una mutazione in atto, sia all’interno che nelle relazioni con il mondo esterno», osserva un associato di vecchia data, «Certo queste tre dimissioni, al di là delle motivazioni, sono un segnale che non passa inosservato. Bertuola, peraltro, è un riferimento assoluto nell’associazione, e non solo da un punto di vista interno: ai tavoli ha tuttora le deleghe tecniche. Non vorrei si pagasse un prezzo pesante, per questa partenza».
Inutile dire che c’è forte preoccupazione. Per altri, è in atto una mutazione storica legata alla nuova fase impressa dall’arrivo di Monaco alla guida del mandamento del capoluogo. E che l’apparato sia il primo a risentirne.
A cercare di fermare i rumors è il presidente di Unascon Confcommercio, Federico Capraro: «È una pura congiunzione astrale». E non aggiunge altro. E il suo entourage ribadisce come si siano concentrare in poco tempo scelte professionali che possono rientrare fisiologicamente nella carriere di figure professionali con queste competenze e curricola.
Solo una coincidenza insomma, senza alcune legame o rapporto con la nuova gestione mandamentale di Monaco. Ma questo non impedisce che associati a colleghi mormorino.
Soprattutto gli associati del mandamento, cui non è ancora andata giù l’inusuale richiesta di una quota parte sui bonus statali da erogare per le imprese colpite dall’emergenza, a di là del canonico contributo all’avvio della pratica.—
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