Arrestato per tentato omicidio, lo trovano a passeggio in centro

Succede a Mogliano. Il 48 enne aveva ferito gravemente un uomo al collo con un coccio di bottiglia. Evaso dai domiciliari, è stato nuovamente fermato in attesa del processo

Savina Trevisiol
La vittima sanguinante dell’aggressione avvenuta a Mogliano
La vittima sanguinante dell’aggressione avvenuta a Mogliano

Nuovo arresto, giovedì pomeriggio, per il 48enne residente a Mogliano, coinvolto nella violenta aggressione con un coccio di bottiglia con il quale aveva ferito gravemente al collo un altro uomo di 47 anni.

I Carabinieri della stazione di Mogliano lo hanno sorpreso lungo una via cittadina nonostante fosse sottoposto, dallo scorso giugno, alla misura cautelare degli arresti domiciliari. Per lui è scattata l’accusa di evasione dal domicilio dove è stato di nuovo posto agli arresti, in attesa del processo. A carico dell’uomo, di origini marocchine, è in corso un’inchiesta: sul suo capo pende l’accusa di tentato omicidio.

I fatti risalgono al 27 maggio, quando nei pressi della stazione ferroviaria di Mogliano, al culmine di una lite nata, il 48enne aveva colpito con un coccio di bottiglia un coetaneo, ferendolo gravemente al collo. Le indagini, supportate dalle immagini della videosorveglianza e dalle testimonianze raccolte sul posto, avevano consentito di identificarlo nel giro di poche ore, mentre la vittima era stata trasportata d’urgenza all’ospedale di Mestre e sottoposta a un delicato intervento chirurgico, rimanendo per giorni in prognosi riservata.

Sulla notizia del nuovo arresto è intervenuto il vicesindaco di Mogliano, Leonardo Muraro, che ha richiamato l’attenzione sui limiti normativi: «Come Comune mettiamo in campo tutte le risorse economiche e organizzative possibili per garantire sicurezza e ordine pubblico, ma se poi la magistratura non ha margini per comminare pene commisurate ai reati, il lavoro delle forze dell’ordine rischia di restare vano. La responsabilità è della politica nazionale: senza leggi più chiare e severe continueremo a vedere persone arrestate più volte e subito rimesse in libertà o ai domiciliari. Questo buonismo non è democrazia, è debolezza».

Muraro ha inoltre evidenziato che l’amministrazione sta monitorando da vicino anche il complesso della Meridiana, storica area dismessa già al centro di occupazioni abusive in passato, dove sarebbero emersi nuovi segnali di possibili insediamenti: «Anche qui siamo pronti a fare la nostra parte» ha dichiarato «ma senza strumenti legislativi adeguati si rischia che le azioni delle istituzioni e delle forze dell’ordine si traducano in un nulla di fatto».

La nuova evasione e le tensioni legate a siti sensibili come la Meridiana riportano quindi in primo piano il tema della sicurezza urbana. A Mogliano la comunità chiede risposte concrete e durature, perché l’episodio di maggio non è stato un caso isolato ma l’emblema di un disagio che si trascina da tempo soprattutto in quel quadrante della città. E il nuovo arresto diventa un po’ anche il simbolo di una sfida più ampia: garantire convivenza civile e fiducia nelle istituzioni attraverso regole certe e controlli efficaci.

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