Aristotele indigesto ai ragazzi del Canova «Testo complicato»

È Aristotele l'«ospite scomodo» della seconda prova dell'esame di maturità. Con la versione dal Greco proposta ieri ai maturandi del liceo classico, tratta dal libro VIII dell'Opera "Etica Nicomachea" in cui si parla dell' amicizia come del "bene più grande dell'uomo". Il filosofo greco che non è mai stato un assiduo frequentatore dell'esame di maturità è tornato al classico per la terza volta in 40 anni. E il brano da tradurre ha dato non poco filo da torcere agli studenti trevigiani del liceo Canova. Mentre allo scientifico Da Vinci i maturandi, alle prese con la prova di Matematica, si sono per lo più cimentati con la seconda traccia che proponeva un tradizionale studio di una funzione. Glissando invece il primo problema che riguardava una funzione sul funzionamento di una macchina per la produzione industriale di piastrelle per pavimenti. Più cinque domande a scelta. Al liceo linguistico invece ad avere la meglio è stata la traccia sulle migrazioni, quelle di ieri e di oggi, con un breve tema in lingua Inglese.
"Sudate carte" insomma per gli studenti del classico. Convinti che tutto poteva succedere, ma non una versione su Aristotele. «Non è possibile!» è stato per lo più il commento post esame. «Aristotele non ci voleva proprio. Il testo proposto era molto complicato – spiegano Silvia Pavan e Angelica Vanzin, maturande della 3A del liceo. – Attraverso la struttura complessiva si poteva giungere al significato ma c'erano alcune parole di difficile comprensione e ancor più difficili da rendere». Qualche studente sostiene che in fondo con Demostene poteva andare peggio. Ma rimane una magra consolazione.
Miglior sorte invece per i maturandi del liceo linguistico, impegnati in un tema in Inglese sui fenomeni migratori dal 1500 al 1950. Non pochi gli studenti che hanno trovato un filo conduttore con il tema di Italiano della prima prova scritta sulle discriminazioni razziali: «Non era difficile – dice Francesca Giacomin della 5A liceo linguistico al Canova – Si poteva parlare delle migrazioni volute e di quelle invece obbligate. È un tema attuale. Basta pensare ai migranti e ai profughi dei nostri giorni sotto i riflettori. E anche alla fuga dei cervelli. Con i giovani che se ne vanno dall'Italia. Anch'io andrò via per andare a studiare in Inghilterra».
E se Aristotele ha fatto sudare al liceo classico anche Matematica ha tenuto inchiodati sui banchi d'esame per quasi sei ore i maturandi dello scientifico, ma senza eccessive sorprese: «Il primo problema sullo studio della funzione di una macchina usata per la produzione industriale di piastrelle era più complicato mentre il secondo era molto simile a tutte le funzioni svolte durante le simulazioni dell'esame – spiega Luca Fabbian, maturando della 5M del liceo Da Vinci – La traccia era persino più breve».
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