Arditi e austroungarici cento anni dopo in pace al monumento a Karl

Ieri nel luogo dove morì il soldato Anderka nel 1918  la commovente cerimonia che ha unito due Paesi



Italiani, ungheresi e austriaci insieme a 100 anni dalla Grande Guerra. Ieri mattina davanti al monumento dedicato al soldato austriaco Karl Anderka, del 148 esimo reggimento di Artiglieria, morto nel 1918, a Fossalta Maggiore di Chiarano, i tre popoli un tempo nemici si sono incontrati per festeggiare il restauro della struttura. Presente con la famiglia, Maurizio Colledan, proprietario del terreno in cui sorge il monumento e che si è occupato di riportare all’antico splendore l’effige del soldato. «A nome della mia famiglia vi do il benvenuto -ha dichiarato il figlio dell’uomo, Andrea Colledan - Mio nonno Enrico reduce dal fronte russo dove ha combattuto nell’artiglieria a cavallo dal 1941 al ‘43, ha acquistato questa terra negli anni ‘70. I suoi ricordi lo hanno spinto a preservare questo luogo e a trasmetterne a noi l’affetto e il rispetto. Questo è un simbolo di tutti i soldati morti in tutte le guerre». Una copia esatta del monumento, fatta dallo stesso artista John Elischer (1891-1966) negli anni '30, si trova a Pinkafeld in Austria. Elischer tra le diverse opere, progettò e realizzò il simbolo della casa automobilistica Jaguar. La ricerca del monumento da parte di Andras Fülöp , rappresentante dei Cavalieri dell'Ordine di San Giorgio di Visegrad presente ieri mattina, era iniziata nel 2016. Solo l’anno scorso era riuscito ad individuare la struttura funeraria e a scoprire che i corpi dei soldati dei reggimenti dell' 83esimo e 106esimo, di cui la maggior parte provenienti dalla provincia ungherese di Vas, erano stati spostati nel ‘43 nel cimitero di Cittadella. Presente il presidente dell’Ana di Treviso, Marco Piovesan , il commissario prefettizio Paola De Palma, la sezione degli alpini di Chiarano e Fossalta e i gagliardetti degli alpini della Sinistra Piave. Maurizio Colledan è stato omaggiato di un diploma da parte degli ungheresi e dalla croce d’oro all’onore da parte della delegazione della Croce Nera d'Austria, guidata dal colonnello Wolfgang Wildberger. «Oggi rendiamo omaggio a tutti i soldati, dei due reggimenti e gli eroici militari italiani -ha dichiarato Bertalan Harangozò, funzionario governativo della contea di Va s- E' drammatico pensare che persone senza alcun motivo personale furono costrette ad imbracciare le armi l'uno contro l'altro». —



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