Apre il Sushi Experience unico ristorante in centro
Il 17 gennaio l’inaugurazione del locale gestito da un cinese in viale della Vittoria L’allarme dell’Ascom: «Nell’anno delle adunate poche tavole e solo 300 posti»

VITTORIO VENETO. Apre il primo ristorante orientale. In centro città finora è l’unica proposta gastronomica in vista dei raduni e delle manifestazioni per il Centenario della Grande Guerra. Con buona pace dei cultori del mangiare nostrano.
Il “Meet sushi experience” aprirà i battenti il 17 gennaio alle 19 in viale della Vittoria. Il locale sarà disposto su due piani e sorge dalle ceneri dell’ex filiale del Monte dei Paschi di Siena.
«Disporrà di oltre ottanta posti a sedere», spiega Aron, il giovane titolare cinese, 22 anni, nato vicino a Shanghai, ma da 15 anni trapiantato nel Bellunese, «Saremo aperti tutti i giorni e proporremo specialità giapponesi e cinesi, dal sushi alle grigliate».
Il “Meet sushi experience” sarà l’unico ristorante orientale della città. In questi giorni ha chiuso a Carpesica un’esperienza di cucina coreana. La nuova proposto cino-giapponese va a colmare un clamoroso vuoto di proposte proprio nel cuore cittadino.
Una situazione che preoccupa da tempo i commercianti in vista dell’invasione delle penne nere prevista a giugno con l’adunata Triveneta degli Alpini alla quale si aggiungerà l’analoga manifestazione che dovrebbe richiamare circa 40 mila Fanti da tutta Italia.
L’allarme era partito già lo scorso autunno da Ascom che si era confrontata su questo tema con sindaco e assessori. La posizione dell’associazione dei commercianti cittadina è chiara: Vittorio Veneto manca d’importanti fattori competitivi per candidarsi a essere una città turisticamente appetibile. Uno degli handicap è proprio la ristorazione in centro città.
Una saracinesca abbassata dietro l’altra ha decretato la fine di ristoranti di un certo livello e target. Prima lo storico ristorante Terme di Tonino Palazzi che ha spostato il quartier generale nella sardanapalesca dimora di Castelbrando a Cison di Valmarino.
A raffica sono seguite le chiusure de “La Taverna “in via Battisti e dell’Urban in via Da Vinci. Mentre il Flora, l’albergo e ristorante a fianco della stazione ferroviaria, è stato messo in vendita con il rischio che possa essere trasformato in qualcos’altro. Intanto ha optato per la sola ristorazione serale, a eccezione della domenica.
«Avremo tanti raduni nel 2018 e non c’è un ristorante in centro», conferma il presidente Ascom, Michele Paduletti, «mancano locali di fascia medio alta. Questo è un disagio anche per il turista».
Con un’ulteriore variabile: gli alberghi in affanno che, con soli 300 posti, non hanno sufficiente capacità ricettiva per accogliere l’invasione delle Adunate.
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