«Appiani costruita a regola d’arte»

La replica di impresa edile e proprietà: nessuna dispersione termica

L’area Appiani è un “colabrodo” dal punto di vista termico e climatico? No, secondo i costruttori, che mettono in dubbio la validità dello studio che lo sostiene. Dopo l’analisi termografica sulla cittadella Appiani, realizzata , realizzato da “Energycity”, arriva a stretto giro la replica alla bocciatura: «Si avanzano dubbi sulle tecniche, sui risultati e sulle correlazioni avanzate negli articoli pubblicati circa le termografie aeree realizzate e la loro correlazione con le emissioni di anidride carbonica e le prestazioni termiche degli edifici», scrivono la società costruttrice e il proprietario degli immobili, ovvero la società costruttrice “Treviso maggiore” e la “Dgpa sgr”, gestore del fondo immobiliare Tolomeo, in qualità di proprietario del complesso residenziale direzionale e commerciale “Area Appiani”. I diretti interessati precisano che il 75% delle unità immobiliari adibite a residenza (125 appartamenti) sono in classe energetica A, e il restante 25% in classe energetica B. «Le prestazioni energetiche proposte sono dunque di alto livello, con un consumo di circa 30 kWh/mq anno e prestazioni ben al di sopra dei riferimenti legislativi».  Le unità immobiliari a destinazione d’uso direzionale e commerciale, inoltre, «risultano classificati tra classe energetica B e classe A così come certificato. Le prestazioni energetiche proposte sono dunque di alto livello anche per uffici e negozi e prestazioni ben al di sopra dei riferimenti legislativi. L’intervento, fin dalla fase progettuale, è stato caratterizzato dall’utilizzo di sistemi impiantistici all’avanguardia ed utilizzo di fonti rinnovabili. Gli edifici dispongono infatti delle seguenti dotazioni impiantistiche:  oltre 120 mq di pannelli solari per la produzione di acqua calda sanitaria, per la copertura del 50% del fabbisogno, otto caldaie a condensazione, a integrazione dei pannelli solari per il riscaldamento dell’acqua sanitaria, il sistema di riscaldamento e raffrescamento delle unità immobiliari avviene per mezzo di quattro gruppi frigoriferi ad alta efficienza dotati di scambiatori supplementari di recupero totale del calore di condensazione che utilizzano l’acqua di falda come fonte termica, nel periodo invernale, e come fonte di raffreddamento nel periodo estivo. Si avanzano infine dubbi sulle tecniche, sui risultati e sulle correlazioni avanzate negli articoli pubblicati circa le termografie aeree realizzate e la loro correlazione con le emissioni di anidride carbonica e le prestazioni termiche degli edifici. Su tale argomento le società si riservano ulteriori approfondimenti tecnici e fanno presente che tutti i progetti relativi all’Area Appiani sono regolarmente agli atti dell’amministrazione comunale, dopo aver ottenuto tutte le autorizzazioni richieste».

La questione, comunque, non sembra destinata a finire qui. «Non è accettabile che uno dei quartieri più giovani della città sia anche uno dei più inquinanti», dice Giovanni Manildo, candidato sindaco della coalizione “Treviso Bene Comune”, «Un complesso di nuova costruzione, che avrebbe dovuto rappresentare la modernità e il futuro di questa città, non può costituire una delle realtà a maggiore emissione di anidride carbonica».

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