Antonietta rivive l’incubo «Così uccisero mio marito»

Trentotto anni fa i banditi entrarono nel retro della casa passando dal giardino Antonio Rosso reagì, un malvivente sparò un colpo di pistola che lo colpì al cuore
Prandi Resana rapina gioielleria ROSSO, la via di fuga sul retro della gioielleria
Prandi Resana rapina gioielleria ROSSO, la via di fuga sul retro della gioielleria

RESANA. L’arrivo dei ladri, la reazione del titolare, il colpo di pistola che arrivò al cuore e che uccise il titolare. La notizia della rapina alla gioielleria Rosso ha fatto tornare indietro nel tempo molti abitanti di Resana: è infatti incancellabile il ricordo del giorno in cui perse la vita il marito di Antonietta Menegotto, Antonio Rosso. Correva l'anno 1975 e fu un fatto che sconvolse la comunità. «E chi può scordarselo», ricorda Mario Frasson, all'epoca sindaco di Resana, «Eravamo riuniti in giunta quando qualcuno arrivò trafelato a riferirci quanto era accaduto a pochi metri dal municipio. All'epoca pensavamo che cose del genere potessero capitare solo nelle grandi città, a Roma o Milano, non certo in un piccolo centro come il nostro. Tra l'altro la famiglia è resanese doc e quindi è conosciuta da tutti».

Frasson ricorda precisamente come si svolsero le cose, anche nei particolari. Allora i rapinatori fecero il percorso inverso da quello compiuto ieri dall'uomo e la donna che hanno aggredito la signora Antonietta e la commessa: «Entrarono armati nel retro dal giardino per far man bassa in casa e intimando ad Antonio di aprire la cassaforte. Antonio reagì e partì un unico colpo di pistola che lo colpì al cuore, uccidendolo all'istante. Fu una cosa terribile per la famiglia, ovviamente: Resana rimase scioccata».

Le indagini furono seguite dal paese con passione: portarono all'arresto e alla condanna dei rapinatori-assassini. «L'individuazione dei malviventi non avvenne subito ma a distanza di anni», ricorda Frasson, «e tutti qui non dimenticano che le condanne furono blande, dal momento che era stata uccisa una persona. Anche i familiari non furono soddisfatti della sentenza del giudice. A distanza di anni la signora Antonietta non ha mai nascosto la sua perplessità: è assolutamente convinta che non era stata fatta davvero giustizia per quel barbaro omicidio che le aveva portato via il marito e il padre dei suoi figli». (d. n.)

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DELLA RAPINA DI RESANA

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