Antenne 5G, ok del ministero I sindaci non possono bloccarle

Il decreto Semplificazioni toglie il potere di veto da parte delle pubbliche  amministrazioni L’Anci: «Non è giusto»  

Il decreto Semplificazioni toglie ai sindaci ogni potere di bloccare il 5G.

Ieri il ministero per l’Innovazione tecnologica e la Digitalizzazione ha pubblicato sul proprio sito alcune precisazioni sul decreto, chiarendo che “i sindaci non potranno introdurre limitazioni alla localizzazione sul proprio territorio di stazioni radio base per reti di comunicazioni elettroniche di qualunque tipologia e non potranno fissare limiti di esposizione a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici diversi rispetto a quelli stabiliti dallo Stato”.

In sostanza non avranno alcun potere, e quindi tutte le ordinanze e i regolamenti fino ad oggi emanati non più valore. «Si tratta di una limitazione all’autonomia dei sindaci su un tema delicato che tocca da vicino le comunità ed il paesaggio», ha detto Mario Conte, sindaco di Treviso e presidente di Anci Veneto. «Con il Dl Semplificazioni ci viene tolta la possibilità di difendere il territorio e la salute dei cittadini che viene per noi prima di tutto. Queste infrastrutture rischiano di essere impattanti sotto molteplici punti di vista ed a pagarne le conseguenze saranno l’ambiente ed i cittadini e soprattutto le nuove generazioni che rischiano di avere in eredità un territorio rovinato. I sindaci vengono trattati come semplici esecutori di ordini che arrivano dall’alto e questo intacca la nostra dignità oltre che il nostro ruolo. Come Anci Veneto non ne facciamo una questione ideologica, ma un tema su cui è necessario fare degli approfondimenti tecnici e scientifici perché non si scherza con la salute dei cittadini». Una doccia fredda anche per il Comune di Treviso, che aveva deciso di non emanare ordinanza e regolamenti in attesa di indicazioni da parte del governo. Ma nelle scorse settimane era arrivato il “no” all’installazione di due nuove antenne in via Callalta e via Castellana; pennoni che in futuro sarebbero stati destinati ad ospitare ripetitori 5g. Due dinieghi che sono stati impugnati con un ricorso al Tar da Vodafone, che si trova dunque con la strada spianata. —

F.C.

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