Ancora il trampolino dei Buranelli a Treviso: tuffi proibiti alla riva dei salici

È accaduto nei giorni scorsi, residenti della case vicine svegliati dagli schiamazzi. Non è la prima volta che il suggestivo canale viene utilizzato come “piscina”
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TREVISO. Erano in tre: si sono spogliati, per la gioia delle numerose amiche, e in pochi secondi erano già sulla spalletta del ponte. E da lì, in un attimo, hanno cominciato a tuffarsi nel canale sottostante.

Niente di male, di questi tempi estivi e calorosissimi. Se non fosse che il ponte è quello di vicolo Buranelli, uno degli scorci piu suggestivi della città. Lì, tra i salici (più giovani di quelli di un tempo), la piattaforma dell’antico lampor e il moderno tributo di Mario Martinelli a Comisso (la scultura in rete) e il cippo al genius loci.

Ma in quel contesto ancora una volta i Buranelli sono presi di mira per le bravate estive. E stavolta non nella zona della passerella vicino a via Campana, ma nella zona retrostante Ca’ Sugana, angolo che attira turisti e visitatori, oltre che i trevigiani, per fascino ed atmosfera particolari.

Ma nulla ha fatto desistere i tre giovani, con folto pubblico al seguito, non solo femminile.

Alcuni residenti, svegliati dal chiasso, hanno potuto assistere ai ripetuti tuffi dei novelli Cagnotto. Uno anche con salto mortale in volo, nonostante il ponte sia tutt’altro che alto e soprattutto l’acqua non sia molto profonda, in quel tratto. Gli altri ragazzi erano assiepati fra le rive e il vecchio lampor.

«Fra grida, applausi e schiamazzi la notte è stata decisamente vivace», racconta un residente dei palazzi vicini, «al di là dei rumori certamente poco consoni visto l’ora e il contesto, quei tuffi acrobatici erano anche pericolosi».

L’inconsueto show dal trampolino dei Buranelli – si fa per dire – è durato meno di un’ora. E i ragazzi non avrebbero badato troppo alle rimostranze dei residenti. E adesso c’è chi vuole segnare sia all’amministrazione comunale che alla polizia municipale il fatto.

Beffa delle beffe, siamo di fatto sul retro di Ca’ Sugana, la sede del Comune, che pure dovrebbe avere un efficace sistema di videosorveglianza.

Bravata estemporanea di una compagnia particolarmente allegra? Un’inedita scommessa? Nuove tendenze dei giovani trevigiani? Presto per dirlo: certo nessuno si aspettava che il canale dei Buranelli tornasse ad essere ricercato da aspiranti Dibiasi del centro.

I precedenti comunque, non mancano, anche se non dal ponte di vicolo Buranelli. Era settembre 2018 quando un gruppo di ragazzi, a tarda notte, sotto il portico dei Buranelli fece da curva alla bravata di un coetaneo che nudo si buttò nei Buranelli dalla passerella che collega piazza San Vito al sottoportico.

L’inizio di un’ epopea fatta di denunce di degrado, citazioni per atti osceni, caccia all’uomo e infine scuse del ragazzo – un giovane di Silea – che si giustificò dicendo di ave fatto una «bravata imbecille».

«Stavo festeggiando con alcuni amici la fine degli esami universitari e  non era mia intenzione offendere la città di Treviso e i suoi abitanti», aveva detto, rispondendo alla durissima invettiva dal sindaco.

Ma la storia del degrado e dell’inciviltà ai Buranelli ha ulteriori radici: dai tanti bicchieri gettati nel canale per gioco da alcuni avventori del locale che un tempo sorgeva sotto le arcate, locale storico che suo malgrado dovette pagare per la maleducazione altrui, fino alla sporcizia denunciata dallo stesso sindaco Conte sulla sponda dei salici, con tanto di post in rete. —

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