Anche la Lega di Conegliano boccia il bikini di San Marco

CONEGLIANO. Il bikini con il gonfalone di San Marco fa più discutere più di qualsiasi altra provocazione dei gruppi indipendentisti. La Lega Nord boccia l'utilizzo improprio della bandiera: «Era un qualcosa che si poteva evitare - commenta Christian Boscariol segretario leghista di Conegliano - così si manca un po' di rispetto per la storia Veneta».
Durante la festa del "Cao de ano", il capodanno della Serenissima, organizzato dall'associazione "Zenti Venete", tra i tavoli dei commensali aveva sfilato una modella che, tolto l'abito, era rimasta con reggiseno e culotte, realizzati con la bandiera della Serenissima. Il vestito-costume è stato confezionato da una sarta veneziana, con scarpe e papillon in pendant. Ma nessuno tra i venetisti si è soffermato sugli accessori. Alla Festa dei Veneti che si era svolta a Cittadella era stato presentato il primo vestito da "dama" cucito con il leone di San Marco. Nel "Cao de ano" che si è celebrato a Cimadolmo ha sfilato il primo bikini veneto.
L'associazione Zente Veneta preannuncia altre novità in futuro. Nel variegato mondo dei gruppi che vogliono l'indipendenza, le reazioni sono state differenti. I più integralisti hanno condannato l'uso della bandiera della Serenissima come costume e parlato di una "profanazione del sacro gonfalone". Qualcuno ha rievocato i Piombi. Ma c'è chi, come Daniele Quaglia, leader di Life e da decenni in lotta per l'indipendentismo, lancia una nuova provocazione. «Non vedo alcuno scandalo in quel costume - afferma Quaglia -, sarebbe stato orrendo se invece avesse indossato il tricolore della bandiera bianco rosso e verde».
Ad unire i secessionisti è il sentimento anti-italiano e si guarda invece ai modelli oltre oceano. «Anche in altri Paesi per manifestare il sentimento nazionalista utilizzando gli stessi metodi, in America fanno i costumi a stelle e strisce - aggiunge Quaglia -. Magari lo avrei disegnato in modo differente, ma non c'è stata profanazione del gonfalone». Per promuovere il Capodanno Veneto, l'associazione dei liberi imprenditori federalisti ha però scelto un'altra strada. Life ha invitato le aziende venete a mettere la "data veneta" nei documenti e nella corrispondenza con le altre aziende, anche di Stati esteri. Così come nel calendario della Repubblica Serenissima, marzo diventa "1", aprile "2" e così via.
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