Alpini come sorveglianti nei musei civici di Treviso

Treviso. Bailo e S. Caterina, convenzione con Ca’ Sugana. Già operativi i primi volontari L’assessore Franchin: «Ci danno una mano, affiancati dai dipendenti comunali» 
Agostini agenzia foto film Treviso museo bailo primo giorno apertura
Agostini agenzia foto film Treviso museo bailo primo giorno apertura

TREVISO. Gli alpini di Treviso “montano la guardia” ai musei civici, a Santa Caterina e al Bailo.

Non tanto per motivi di sicurezza - anche se la loro presenza fa la differenza sotto la voce “sorveglianza” - quanto per offrire, gratuitamente, un servizio alla città. Non stiamo parlando di militari in divisa, ma dei volontari civili iscritti all’Ana, l’associazione nazionale alpini, sezione cittadina Salsa-Reginato. Insomma, penne nere congedate da un pezzo ma, come sempre, in prima linea quando si tratta di fare qualcosa di utile. I volontari dell’Ana in servizio nei musei non indossano il cappello alpino, ma solo la maglietta con il simbolo Ana. Sono appena entrati in servizio i primi alpini, una dozzina, affiancati dal personale comunale che si occupa di Bailo e Santa Caterina

. La convenzione tra Ana e Ca’ Sugana è stata sottoscritta il 19 marzo, al fine di supportare l’assessorato alla Cultura «nella sorveglianza ai musei civici Santa Caterina e Bailo», si legge nel documento. E non solo perché sono in corso le mostre di Rodin e Gino Rossi, che attirano molti visitatori. La convenzione dura fino a metà giugno, con i seguenti orari: dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 18, tutti i giorni di apertura dei due musei. Solo il sabato e la domenica, se possibile, si dovrà coprire anche la pausa pranzo dalle 12 alle 14.

Ma la collaborazione potrebbe continuare: «Vorrei che gli alpini restassero a darci una mano nei musei anche dopo la fine di questa sperimentazione», dice l’assessore alla Cultura Luciano Franchin, «Sono una risorsa, e infatti hanno risposto immediatamente alla proposta. Già da tempo ci danno una mano i volontari dell’associazione Amici dei Musei e, grazie all’alternanza scuola-lavoro, anche gli studenti del Duca degli Abruzzi. Tornando agli alpini, voglio sottolineare che, oltre al ruolo di sorveglianza, sono stati muniti di una apposita guida alle opere presenti nei musei». Insomma, se servirà dare un’informazione al visitatore di turno, le penne nere non si tireranno certo indietro. «Sempre in tema di musei civici», continua l’assessore Franchin, «voglio ricordare che giovedì sera alla libreria Canova è stata presentata una guida ai capolavori del museo Bailo accessibile anche alle persone con disabilità, messa a punto dai gruppi di lavoro di Progetto Tempo Libero e Progetto Autonomia dell’Anffas Treviso». I partecipanti ai gruppi di lavoro, coordinati da una educatrice, hanno utilizzato il metodo del «linguaggio facile da leggere» per rendere accessibili a tutti le opere degli artisti esposte.

E sempre in tema di Bailo, se il centrosinistra di Giovanni Manildo a giugno rivincerà le elezioni comunali, c’è da affrontare la grande sfida del restauro del secondo chiostro e dell’ultimo piano del museo di Borgo Cavour: un privato si è già fatto avanti per finanziare i 120 mila euro necessari per il progetto esecutivo del secondo stralcio dei lavori. E l’amministrazione Manildo ha già messo a bilancio per il 2019, anno in cui potrebbero partire i lavori, un milione e 500 mila euro. L’altro milione di euro necessario per il cantiere salterebbe fuori dall’Art Bonus.




 

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