All’uomo trevigiano piace piatto così si riducono seno e pancia

Sempre più maschi ricorrono a interventi correttivi e a “ritocchini” per contrastare gli effetti dell’età Al Centro di medicina un terzo delle richieste proviene da loro. E a volte sono davvero inaspettate
Di Valentina Calzavara

La bellezza non sente crisi, né sesso, né età. Cresce il numero dei trevigiani che ricorrono al “ritocchino”, e quando si dice trevigiani, s'intende maschi. La vera rivoluzione estetica del nostro tempo riguarda proprio loro. «Uomini che copiano le donne», verrebbe da dire. Sempre più esteti, narcisisti e perfezionisti, non lasciano più nulla al caso del loro aspetto fisico. Odiano la pancetta, le rughe d'espressione e pure i pettorali villosi, tanto da ricorrere all'epilazione laser per mettere la parola fine al problema.

La soglia degli “anta”. Che siano manager o avvocati, poco importa, superata la soglia degli “anta”, scatta il bisogno di correggere l'inestetismo per traghettare più serenamente verso l'età matura. Ne sono la prova gli ultimi dati registrati dal Centro di Medicina di Villorba che, dal 2011 al 2013, ha visto raddoppiate le richieste per una consulenza.

E il 2014 è destinato ad andare ancora meglio: da qui al dicembre prossimo si supereranno i mille consulti, vale a dire un più 30 per cento. Una stima di aumento legata, in buona parte, alle istanze avanzate dai maschi. «In quattro anni è sensibilmente cresciuta la richiesta degli uomini», conferma Cecile Vello, beauty advisor del centro villorbese cui spetta il compito di vedere il paziente prima del chirurgo e di seguirlo poi in tutto il suo percorso, qualora decida di procedere con l'intervento.

Internet prima di tutto. «In genere i maschi sono molto determinati, prima si informano su internet, poi si rivolgono al nostro poliambulatorio per approfondire e portare avanti il proprio progetto. L'idea non è tanto quella dello stravolgimento del loro aspetto, bensì del miglioramento. Invecchiare, ma meno pesantemente».

Correggere più che cambiare è dunque il desiderio prevalente del maschio “nostrano”. Quando la natura inizia a portarsi via tonicità e freschezza ecco che scatta la corsa ai ripari. «Intorno ai trentacinque anni l'uomo si avvicina alla medicina estetica per correggere le rughe con delle iniezioni, verso i quaranta si approda alla chirurgia per correggere i segni fisiologici del tempo», spiega Alessandro Morelli Coghi, chirurgo specializzato in plastica ricostruttiva ed estetica.

La palpebra. Molto variegate sono anche le necessità dei pazienti. Su 830 richieste pervenute l'anno scorso al centro di Villorba, circa il 30% è stato avanzato da maschi e aveva a che vedere con la blefaroplastica (correzione della palpebra). Un altro 10% ha invece preso in considerazione il lifting. Altra nota dolente: le “maniglie dell'amore”. Se per qualcuno quell'adiposità sul fianco risulta sensuale, c'è un 10% di trevigiani che proprio non ne vuole sapere. Et voilà, s'invoca l'addominoplastica.

Il petto. Ma non finisce qui, continua lo specialista: «Un'altra richiesta che sta prendendo piede è la ginecomastia». Ovvero? «La riduzione della ghiandola mammaria maschile quando questa è un po' più accentuata. In alcune persone si crea un disagio psicologico. Ora che vanno di moda palestra e magliette attillate questo aspetto può provocare un problema nell'accettarsi».

Effetto George. Alle difficoltà davanti allo specchio, vanno aggiunte pure le icone di virilità. Fonti d'ispirazione per l'homo trevisanus sono George Clooney e Brad Pitt, persone mature, non eccessivamente palestrate che invecchiano senza stravolgere il loro fascino.

Effetto Angelina. Per le signore, invece, il parametro di bellezza assoluta è Angelina Jolie. Finita l'era dell'esagerazione stile Barbie, tramontati anche il modello maggiorata alla Pamela Anderson e quello delle labbra a canotto di Alba Parietti. La parola d'ordine è non strafare.

E' così che alla quarantenne che desidera una taglia in più di seno si aggiungono nuovi target. C'è la 90enne che si “rinfresca” il viso con un lifting e la 60enne che si regala per la pensione un'otoplastica così da eliminare il difetto di una vita: le orecchie a sventola.

Botulino mon amour. Nel campo della medicina estetica vanno per la maggiore le correzioni non invasive come il botulino e il filler mentre il ricorso al bisturi vede ancora, al primo posto, la mastoplastica additiva.

Una misura in più. «Il risultato deve essere il più naturale possibile per questo vengono fatte delle vere e proprie simulazioni» spiega la beauty advisor «la paziente indossa dei corpetti e delle protesi per vedere come sarà il suo seno. Dieci anni fa esistevano 3 misure di protesi, adesso ce ne sono circa 350 a catalogo. L'approccio è completamente cambiato, si cerca il risultato naturale».

Insomma, vince l'armonia delle forme, effetto “c'è ma non si vede” o almeno, si spera, non troppo.

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