All’Itis le biotecnologie sanitarie

Futuri tecnici di laboratorio in ambito sanitario, farmaceutico, chimico, ma anche ecologico e dell’igiene ambientale cercansi. Per non parlare di tecnici di analisi delle industrie. Per una volta è il servizio sanitario e il tessuto produttivo a dare il “la” sulla necessità di mettere in piedi un diploma ex novo per formare nuove figure professionali, e la scuola ha risposto. Sarà l’Itis Fermi-Giorgi ad avviare per primo in Veneto, a partire da settembre, il nuovo indirizzo di diploma in biotecnologie sanitarie, una costola del vecchio diploma in chimica. Già dall’avvio del prossimo anno scolastico gli studenti “matricole”, in lista per iniziare a partire dal terzo anno l’indirizzo di biotecnologie sanitarie, sono ben 27. L’istituto tecnico trevigiano tocca così quota cinque indirizzi all’interno dalla propria offerta formativa. Tra le new entry, oltre a biotecnologie, pure tecnologie del legno. L’idea di fare largo a un nuovo diploma si è fatta strada semplicemente ascoltando gli studenti di ritorno dagli stage. E “prendendo appunti” dai suggerimenti in arrivo dalle aziende che li avevano accolti: «I laboratori analisi dell’azienda sanitaria, ma anche le industrie del settore sanitario o del settore chimico richiedevano ai nostri studenti conoscenze specifiche. Da qui l’idea di avviare la nuova articolazione di biotecnologie sanitarie», spiega la preside dell’Itis Fermi-Giorgi, Susanna Picchi. Una risposta da pieni voti per una scuola che intende iniziare a imbrigliare la crisi. Tra le materie scolastiche che faranno la parte del leone nella formazione dei nuovi tecnici ci sono chimica organica e biochimica, microbiologia e tecnologie di controllo sanitario, igiene, anatomia, fisiologia e patologia. Oltre a legislazione sanitaria. E fra gli studenti “pionieri” del nuovo indirizzo molte iscrizioni giungono da fuori provincia: «La scuola sta cercando di accogliere le richieste», conclude la preside. «Il diploma trova anche sbocco in molte facoltà dell’area scientifica e nel campo biomedico». In attesa di prendere il largo c’è pure l’indirizzo di tecnologie del legno che gode del supporto di Confartigianato. Ma il via libera ministeriale per far partire anche questo secondo nuovo indirizzo è giunto solo a metà gennaio, a conclusione degli incontri di orientamento organizzati dal Fermi. Ad oggi gli iscritti si contano con una mano. Ma la scuola punta sul lavoro di squadra per farne conoscere opportunità e sbocchi professionali.
Alessandra Vendrame
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