Alex Marangon, l’addio sui social di papà Luca: «Avrai lottato come un leone, ma sabato qualcosa non ti ha dato scampo»
Si affida a un post il padre del 25enne di Marcon che ha perso la vita domenica 30 giugno mentre si trovava a una festa all’Abbazia di Santa Bona a Vidor

In un messaggio affidato ai social, Luca Marangon ha rivolto un ultimo saluto al figlio Alex. Il 25enne, originario di Marcon, era scomparso misteriosamente nella notte tra sabato e domenica mentre si trovava a un concerto presso l’Abbazia di Santa Bona a Vidor. Alex Marangon è stato ritrovato senza vita ieri pomeriggio su un isolotto del Piave, nei pressi di Ciano del Montello, dopo più di due giorni di ricerche.
Dai piani futuri che aveva il figlio alla scoperta del diario lasciato nell’alloggio che farebbero allontanare le ipotesi di un gesto estremo: come lo stesso Luca aveva scritto poche ore prima sempre nei social, la sua intenzione è andare fino in fondo “il suo coraggio da leone ci darà la forza per far emergere la verità”. «Ciao Alex», inizia Luca, «al contrario di te non sono mai stato bravo a parlare e tanto meno a scrivere ma tra le lacrime butto giù due righe. Da sabato notte continuo a svegliarmi alle 5 in punto, anche stanotte ho chiuso il telefono alle 3 ed eccomi qui sveglio alle 5, probabilmente è l'ora che te ne sei volato in cielo».
Il padre si dice sicuro che il figlio, con il suo innato senso dell’orientamento, abbia già ritrovato i suoi cari nonni nell’immensità del paradiso. «Ti vedo lì seduto a gambe incrociate su una soffice nuvola raccontare loro i tuoi ricordi e tutti i progetti che avevi per quest'estate. Hai lasciato il lavoro in anticipo per poter organizzare il 90esimo compleanno della tua amatissima nonna. Eri impaziente di far conoscere a tutti la tua amica Neozelandese che tra qualche giorno avresti accompagnato per tutta l'Italia e l'Europa. Stai tranquillo perché Giada è riuscita a contattarla e metterla al corrente di tutto, sono sicuro che con la tua forza riuscirai a guidarla e starle vicino anche dall'alto».
La lettera rivela anche la scoperta del diario di Alex, un oggetto a lui molto caro, rinvenuto tra gli oggetti lasciati nell’Abbazia. «Quando ti è stato regalato non te ne separavi per nulla al mondo avevo già capito che non eri scappato, né, tanto meno compito gesti estremi», continua il padre Luca, «L'ho consegnato subito ai Carabinieri ed ho chiesto di vedere solo le tue ultime memorie dei 2 giorni che eri li e ci confermavano che eri molto sereno, addirittura sabato ci hai menzionato e promesso di raggiungerci già domenica per mangiare la pizza assieme».
«Ammiravo la tua forza ed il tuo coraggio per come te la sei sempre cavata da solo nei posti più desolati e impervi del mondo, si perché a te le escursioni normali non piacevano», così conclude Marangon, «Avrai lottato come un leone anche sabato notte ma stavolta ti sei imbattuto in qualcosa di enorme che non ti ha dato scampo. Noi tutti stiamo soffrendo ma ci darai la forza di andare a fondo a questa torbida vicenda e di capire cos'è successo in quella maledetta cerimonia a cui ci tenevi tanto partecipare. Fai buon viaggio Alex e dai un bacio ai nonni»
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