Al Pronto soccorso? Solo con il braccialetto

Al Pronto Soccorso del Ca’ Foncello arriva il braccialetto identificativo. La novità verrà introdotta nei prossimi mesi e servirà ad agevolare l’identificazione degli 87.650 pazienti che ogni anno, in media, accedono al Pronto Soccorso generale di Treviso. La fascetta identificativa verrà applicata al momento dell’accettazione e accompagnerà la persona durante tutte le tappe cliniche e diagnostiche all'interno del nosocomio.
Così il paziente avrà sempre al polso i propri dati anagrafici: nome, cognome, data e luogo di nascita. Stampate su carta speciale, le generalità saranno una garanzia in più per combattere l’errore umano e tutelare sia il malato, sia i professionisti ospedalieri. Il bracciale infatti consentirà al personale medico e agli infermieri trevigiani il riconoscimento immediato e univoco della persona che arriva al Pronto Soccorso, evitando la confusione tra omonimi, gli scambi di cure ed esami, ma anche il problema di dover continuamente verificare il profilo di alcuni pazienti.
Basti pensare a persone che arrivano per un ricovero d’urgenza magari sotto shock, oppure agli anziani con demenza, incapaci di poter fornire le proprie generalità in modo attendibile agli operatori sanitari che si alternano tra una radiografia, un’ecografia e una tac. Presto quindi il braccialetto identificativo, a Treviso, diventerà realtà. «Siamo già in conclusione di gara» fa sapere il direttore sanitario dell'Usl 9, Michele Tessarin, «così introdurremo uno strumento formidabile per migliorare le nostre performances». Una scelta, compiuta dall’azienda sanitaria trevigiana, alla luce dei risultati emersi dalle valutazioni per l’accreditamento d’eccellenza canadese Qmentum che aveva indicato, tra le migliorie per l'Usl 9, l'implementazione del «sistema di identificazione del paziente in Pronto Soccorso». A breve il braccialetto diventerà uno step fondamentale per tutti gli utenti. A dire il vero però questa tecnologia, era già stata introdotta, in fase sperimentale, al Pronto Soccorso di Oderzo. In quell'occasione venne riadattata la fascetta usata durante i ricoveri, con notevole soddisfazione da parte dei pazienti che ne hanno beneficiato.
Valentina Calzavara
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