Al Palladio è “panico da Estimo”

«Un test difficile, ben oltre la normale preparazione scolastica»
AGOSTINI TREVISO SECONDA PROVA ESAMI DI STATO, AL LICEO SCENTIFICO IN FOTO LUCIANO MONTELLA
AGOSTINI TREVISO SECONDA PROVA ESAMI DI STATO, AL LICEO SCENTIFICO IN FOTO LUCIANO MONTELLA

Tracce inaspettate, al passo forse più con i tempi del lavoro che con l’orario scolastico, che negli ultimi anni ha tolto tempo prezioso alle materie tecniche. Così ieri, seconda giornata di esami di maturità, i futuri geometri dell’istituto Palladio sono rimasti senza parole di fronte alla prova di Estimo: la tripla stima di un capannone industriale, con relativi annessi. Non hanno sudato certo meno i maturandi dell’istituto tecnico per il turismo Mazzotti, alle prese con la messa a punto di un congresso, dalla a alla zeta, costi inclusi. La matematica tra le mani degli studenti del liceo scientifico Da Vinci, con la possibilità di scegliere un problema tra i due proposti e cinque domande su una rosa di dieci quesiti. La campagna contro i femminicidi invece al centro della prova di grafica, indirizzo sempre del Palladio.

Tra i commissari d’esame del Palladio, il professor Paolo Sodano, è convinto che la prova di Estimo sia stata più un’eccezione che una regola: «È una provasovradimensionata. Dal 2010 hanno ridotto le ore di lezione della materia da 15 a 11. Si chiede la tripla stima di un bene industriale. Nel testo ci sono pure delle incongruenze. Abbiamo dovuto spiegare la traccia e indicare il procedimento altrimenti i maturandi non sarebbero partiti». Sette ore di prova per risolvere il tutto. Ma per Marco De Lucia, 5B il peggio deve arrivare: «La prova di estimo era fattibile, bastava riuscire a controllare l’ansia. Per me la prova più difficile rimane quella di impianti». La campagna di sensibilizzazione contro la violenza sulle donne tocca sul vivo. Riccardo Schieven e Simone Lorenzon della 5A grafici sentono che l’impegno va ben oltre la prova d’esame: «Mai ci saremmo aspettati un argomento così forte. Con un’immagine abbiamo cercato di far capire quanto sia importante fermarsi e riflettere sulle conseguenze dell’atto violento». A sgranare gli occhi sulla prova di tecnica turistica, pure gli studenti del Mazzotti: «Si chiedeva l’organizzazione di un viaggio congressuale», spiega Daniela Ciuntulovici, 5B, «con tanto di costi e ricavi. Ma il testo non era ben comprensibile». Le fa eco Giada Barbazza, 5 B turistico alle prese con il confronto dei risultati: «Anche la nostra docente ha detto che la prova non era semplice». Per Alessandro Pisan invece il tema non è stato affatto una sorpresa: «È un argomento che avevo studiato bene, sia nella parte di teoria che di pratica». Al Da Vinci, grazie alla possibilità di scelta, forse qualche cruccio in meno. Andrea Guarnieri, 5H è il primo ad uscire: «Un problema era molto difficile e l’ho scartato. I quesiti li ho fatti invece in mezz’ora». Un piede dentro l’esame di maturità e l’altro già alla soglia dell’università per Davide Celotto, 5I: «Ho già superato il test di ammissione di medicina a Trieste. Un po’ l’esame di maturità passa in secondo piano». Luciano Montella, 5B pensa alla prossima prova: «Su quattro materie il programma è vasto, non basta il ripasso di pochi giorni. Bisogna aver studiato anche prima». (a.v.)

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