Al lavoro con il “maggiordomo”

TREVISO. Il nuovo contratto dei metalmeccanici ha liberato il welfare aziendale, con le forme più diverse di benessere a cui i lavoratori possono attingere. In un convegno ieri mattina a Treviso, Unindustria ha presentato un menù di offerte, a cui gli associati possono attingere, che vanno dal carrello della spesa alle visite mediche specialistiche, ai servizi di assistenza. Un pacchetto, ampliabile in futuro, illustrato dalla vicepresidente Antonella Candiotto, che nell'azienda di famiglia, la Galdi di Postioma, applica già queste “buone pratiche”. Qualche esempio?
Il “maggiordomo” è ormai una prassi alla Galdi: se il dipendente deve pagare bollette o sbrigare qualche pratica negli uffici pubblici, anziché assentarsi dal lavoro, può affidarsi al servizio gratuito del personale aziendale. «Il maggiordomo o la badante, come altrimenti viene chiamata, è una presenza ormai diffusa nelle industrie trevigiane. Come lo è», spiega Candiotto, «l'acquisto di prodotti alimentari a km0 portati direttamente in azienda». La spesa, insomma, la si fa dall'ufficio o dalla catena di montaggio Basta salire a Pederobba, dove è insediato un grande stabilimento Luxottica, e qui si trova il massimo di welfare, ormai da 5 anni. «Il gruppo dispone di un menù straordinario: dalle ripetizioni di inglese e di matematica per i figli, ai viaggi di studio all'estero, ai libri gratuiti, ma anche le cure dentarie, altre forme di assistenza medica, la badante, la consulenza psicologica e psichiatrica, cospicui sostegni alla famiglia in caso di morte del congiunto, in più le azioni», spiega Paolo Feltrin, il sociologo trevigiano che ha contribuito al successo del welfare di Leonardo Del Vecchio. E oltre il maggiordomo, dove si arriverà con le prestazioni? Feltrin non ha dubbi: la partecipazione azionaria è il futuro salto di qualità.
L'interesse c'è tutto, da parte degli imprenditori, come ha dimostrato il convegno di Unindutria sul nuovo welfare ed i vantaggi contributivi e fiscali che comporta, con l'intervento di Tiziano Treu, già ministro del lavoro e docente di diritto del lavoro; Maurizio Castro, esperto di relazioni industriali e gestione aziendale; Feltrin appunto, docente di Scienza Politica all'università di Trieste, e la presentazione del volume Welfare Aziendale 2.0 (edito da Wolters Kluver).
Castro ha ricordato che il costo del lavoro, in questo modo, davvero si riduce, mentre aumenta la produttività. Certo, bisogna cambiare - ha aggiunto - approccio culturale: da parte di tutti, imprenditori, lavoratori, sindacati.
Ben 500 contratti aziendali ad adesione territoriale sono maturati in Veneto, e una parte consistente dalla Marca, ha sottolineato Feltrin. Treu ha osservato, tra l'altro, che passa da qui la più rassicurante forma di fidelizzazione. Per la verità, Unindustria Treviso aveva provato, in anticipo su altri (fin dal 2012), col Patto di Treviso, ad implementare le buone pratiche. Il risultato è stato contenuto, poco più di una decina di accordi. Torneremo ad insistere, ha assicurato Candiotto, adesso la strada è spianata dai contratti nazionali. Ma attenzione. E' facile sbagliare. Secondo Castro, ad esempio, la trasparenza è un fattore fondamentale. E Candiotto si augura che il Governo alzi il limite dei 258 euro l'anno a dipendente per la detassazione.
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