Al Dante di Vittorio Veneto si studierà cinese e giapponese

I licei dell’ex collegio vescovile introducono lo studio delle lingue orientali fin dalle elementari
Di Francesco Dal Mas
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VITTORIO VENETO. Anche la lingua cinese agli Istituti Paritari “Dante Alighieri” di Vittorio Veneto, le scuole dell’ex collegio vescovile gestite da alcuni anni da una coop di genitori ed insegnanti. La lingua, cioè, che parlano i numerosi vittoriesi, anche giovanissimi, che hanno trovato lavoro in Cina, delusi da una ricerca d’impiego senza fine nel profondo Nordest. Per la prima volta in una scuola di Vittorio Veneto, la lingua mandarina viene insegnata fin dalle elementari e dalle medie, come materia curricolare, ancorché all’interno di specifici laboratori. Alle superiori, invece, le lezioni sono di 4 ore alla settimana, per tutte le classi. La lingua dei segni «appassiona e diverte i bambini», come sottolinea il preside Flavio Moro, perché vi si approcciano quasi fosse una lezione di educazione artistica, al limite del divertimento. Il cinese si accompagnerà, prossimamente, al giapponese e al russo. Il Dante sempre più, dunque, una scuola internazionale, specificatamente europea, come è stato detto riconosciuto in un convegno che ha visto fra i relatori l’europarlamentare Antonio Cancian. In marzo, fra l’altro, si svolgerà una settimana di college inglese, con insegnanti che dalla Gran Bretagna porteranno a Vittorio Veneto la tipica giornata scolastica dei loro college in cui tutto sarà inglese, dalla lingua alla cucina, fino al divertimento. La notizia del recente rinvio di un anno del “Liceo Sportivo” ha creato delusione nel consiglio di amministrazione, ma l’istituto intende assicurare agli iscritti un piano di studi liceali su solide basi formative scientifiche e tecnologiche.

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