Al Credito è toto presidente Renato Mason tra i papabili

Vedelago. L’ex direttore dell’Usl 8 scalda i motori: «Se me lo chiedono sono qui» I commissari di Bankitalia preparano l’assemblea di settembre, voto a ottobre
Di Alessia De Marchi
DeMarchi Montebelluna abbattimento ultima parte ospedale vecchio dir Renato Mason DeMarchi Montebelluna abbattimento ultima parte ospedale vecchio Daniele Christian E Ma Price
DeMarchi Montebelluna abbattimento ultima parte ospedale vecchio dir Renato Mason DeMarchi Montebelluna abbattimento ultima parte ospedale vecchio Daniele Christian E Ma Price

VEDELAGO. L’anno di commissariamento del Credito Cooperativo Trevigiano è scaduto lo scorso 7 agosto e ora, per l’istituto con sede in villa Emo, è tempo di pensare al nuovo consiglio di amministrazione, chiamato a riportare banca e soci alla “normalità”. A fine settembre è prevista una prima assemblea per l’approvazione di alcune variazioni alle norme statutarie, propedeutice all’indizione delle nuove elezioni. Salvo ulteriori incidenti di percorso, i soci dovrebbero essere chiamati alle urne tra ottobre e novembre. Ma è già toto presidente. Tra i nomi in pole position per la poltrona più importante del Credito Trevigiano si fa sempre più spazio quello di Renato Mason, direttore generale dell’Usl 8 prima dell’arrivo di Bortolo Simoni. 63 anni, laurea in filosofia conseguita nel 1975 è originario di Loreggia (Padova), ma il suo cuore batte per Castelfranco dove vive. Il suo curriculum recita: «Dal 1979 è stato dirigente dell’Associazione artigiani e piccole industrie; prima come direttore provinciale a Venezia, poi, per 9 anni, come direttore regionale della Confartigianato del Veneto. È stato consigliere di amministrazione e presidente di società operative nel credito, nella promozione commerciale e nella formazione; per un quinquennio è stato consigliere di banca; amministratore comunale (consigliere e assessore ai tempi della Dc, ndr) per un quindicennio; è stato anche primo presidente dell'assemblea generale dell’Usl. È stato direttore generale dell’Usl 8 di Asolo». Il suo cursus honorum si completa con l’attuale carica di presidente della casa di riposo Aita di Crespano (per la quale non percepisce compenso) e con quella di consigliere delegato di Smartest, una società che offre servizi di digitalizzazione di documenti cartacei incrociata da Mason durante la sua esperienza di dg dell’azienda sanitaria di Asolo. Un curricculum degno del nuovo presidente del Trevigiano? A domanda diretta Mason prima svicola, poi scalda i motori. «Ho sempre dimostrato il mio interesse verso i soggetti che operano nel territorio», dice, «L’istituto di Fanzolo è un protagonista importante della vita economica veneta». Fatta la premessa e sfatata la paura aggregazioni («possono rappresentare il futuro se non il presente del mondo del credito»), Mason entra nel merito. «Ho avuto modo di confrontarmi con uno dei commissari assegnati al Trevigiano. Se serve sono qui a condizione che si formi una squadra di amministratori omogenea, aperta al territorio e laica ovvero lontana dalle vecchie logiche di appartenenza. Ho gli artigiani nel cuore, ritengo chiusa la mia parentesi nella sanità. Sono come Cincinnato, pronto, con senso del dovere, a rispondere a una chiamata. Se ci sarà».

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