Aggressioni a medici e infermieri, nel Trevigiano 700 casi nel 2023

Sindacati sul piede di guerra: «È necessaria una vera e propria inversione di rotta per tutelare chi ogni giorno salva vite e garantisce assistenza a tutti i cittadini, senza discriminazioni»

Uno sciopero organizzato da medici e infermieri
Uno sciopero organizzato da medici e infermieri

Crescono in modo preoccupante le aggressioni nei confronti del personale sanitario dell’Ulss 2 Marca Trevigiana. Nel 2022 le segnalazioni erano state 480, nel 2023 sono salite a 700, con 40 casi che hanno comportato la denuncia di infortunio.

I sindacati 

A lanciare l’allarme sono le sigle sindacali Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl, Fials, Nursing Up e Nursind, secondo le quali le strutture sanitarie della provincia “sono diventate luoghi sempre più pericolosi per chi ogni giorno si impegna a garantire la salute e il benessere dei cittadini”.

I reparti più esposti risultano pronto soccorso, emergenze e psichiatria, dove lunghe attese e situazioni di forte stress sfociano spesso in episodi violenti, dalle aggressioni verbali fino a quelle fisiche. Per i sindacati si tratta di una realtà “allarmante e quotidiana”, troppo spesso “sottovalutata o addirittura ignorata”, con il rischio di considerarla un fatto normale.

«Servono interventi urgenti»

Le sigle chiedono quindi all’Ulss 2 e alla Regione Veneto interventi concreti: più sorveglianza nelle strutture sanitarie a rischio, telecamere di sicurezza, sistemi di intervento rapido o presidi permanenti delle forze dell’ordine. Accanto a questo, formazione specifica per il personale sulla gestione dei conflitti interni e un impegno costante dell’Azienda nel monitorare e vigilare le situazioni di tensione.

“È necessaria una vera e propria inversione di rotta – sottolineano i sindacati – per tutelare chi ogni giorno salva vite e garantisce assistenza a tutti i cittadini, senza discriminazioni”.

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