Aggressione in via Cornarotta, Bacialli rompe il silenzio: «Violenza gratuita, non lascerò correre»

Il giornalista aggredito venerdì 19 dicembre mentre portava a passeggio le sue cagnoline: «I tuoi animali sporcano», poi le botte che l’hanno costretto ad andare al pronto soccorso

Rossana Santolin
Bacialli in diretta su Antenna 3
Bacialli in diretta su Antenna 3

«Violenza gratuita, non può finire a tarallucci e vino». Per la prima volta dopo l’aggressione in via Cornarotta, il direttore di Medianordest Luigi Bacialli rompe il silenzio e lo fa alla vigilia di Natale in diretta dalle sue emittenti. Turbato ma pronto ad andare fino in fondo alla vicenda, il giornalista ripercorre i momenti di venerdì mattina, 19 dicembre, quando un residente nella via che porta in piazza Duomo gli ha sbattuto la testa sul muro, provocandogli un trauma cranico. 

Le motivazioni? Le più futili. Una delle due cagnoline che Bacialli aveva al guinzaglio avrebbe urinato davanti al portone dell’aggressore. Il giornalista ha provveduto subito a lavare il marciapiede con un po’ d’acqua ma nonostante questo gesto e le scuse, è stato colpito con violenza. 

«Ho visto nero e per un attimo ho temuto di aver perso la vista»ha raccontato il giornalista in diretta su Antenna 3. «Ciò che mi resta di questa vicenda non è tanto la botta in testa e il dolore che ho provato, ma l’indignazione per essere stato aggredito in maniera inspiegabile. Ero con i miei due cani, ho superato il portone e poi sono stato avvicinato da questo signore in bicicletta che mi diceva che i miei cani avevano urinato lì davanti. Neanche il tempo di spruzzare l’acqua – come previsto da regolamento comunale – quando improvvisamente, da un lato, senza che riuscissi nemmeno a reagire, quest’uomo mi ha preso e mi ha schiantato contro il muro spingendomi con la testa» ha raccontato Bacialli davanti alle telecamere parlando per la prima volta da quel giorno. 

«Si è trattato di una violenza gratuita, non può finire a tarallucci e vino questa vicenda, sarebbe incoerente anche con quello che faccio qui al lavoro. Siamo lontani da cruenti fatti di cronaca che raccontiamo anche qui ma la sua gravità non va sminuita, si è trattato di un’aggressione ad una persona inerme» conclude ringraziando poi quanti in questi giorni hanno manifestato il loro affetto e vicinanza, dai telespettatori ai colleghi giornalisti fino alle autorità di tutti i livelli, dal sindaco di Treviso Mario Conte al presidente della Regione Veneto, Alberto Stefani.

 

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