Aggressione ai migranti Tre ultras a processo

Non è stata una rissa, ma una vera e propria aggressione quella perpetrata da tifosi del Treviso Calcio ai danni di un gruppo di migranti in viale Trieste a Portogruaro, seguito di una trasferta dei biancocelesti. Nei guai membri importanti in Veneto di Casa Pound. Il nome più in vita è quello di Diego Dal Cin, 44 anni, originario da Vittorio Veneto, coordinatore regionale del partito. Poi ci sono Massimo Corò 51 anni di Ponzano Veneto e Diego Caruzzo, il più vecchio del gruppo, 67 anni. L'avvocato degli ex profughi, Luigino Mior chiede sia contestata l'aggravante razziale. Si è aperto a Pordenone ieri il processo agli ultrà trevigiani accusati del pestaggio, dopo che le indagini dei carabinieri avevano portato alla denunce. L'episodio avvenne una domenica, l'8 ottobre del 2017. A Pordenone per il Pm Juri de Biasi, sostituito di Monica Carraturo in udienza, “è emerso che queste persone insultarono e aggredirono due giovani, cui si aggiunse un terzo”. Sul banco degli imputati sono finiti i 3 adulti (per altri è stata chiesta l'archiviazione), tra cui il Corò padre di un minore già giudicato dal Tribunale dei minori di Trieste con l'aggravante dei motivi razziali nel dicembre 2019. Il Pm Juri De Biasi ha presentato una ricostruzione dei fatti diversa rispetto a quella dei carabinieri di Portogruaro che avevano sostenuto la tesi di una rissa. I militari dell'Arma sostennero che uno del gruppo di tifosi venne colpito da una bottigliata da uno dei ragazzi poi pestati. Il Pm ha parlato invece apertamente di aggressione del gruppo di ultrà. L'avvocato di uno dei 3 ultrà ha chiesto la messa in prova per il suo assistito. Ma il Pm e l'avvocato Mior si sono opposti, anche a motivo delle precedenti condanne maturate dall'imputato per le aggressioni violente. Per gli altri imputati invece si andrà a dibattimento. Alla prossima udienza verranno sentiti i testi del Pm, che sono 9 e saranno chiamati a deporre. L'avvocato Mior ha inoltre chiesto che, oltre all'imputazione originaria per lesioni volontarie effettuate in concorso, e lancio di oggetti atti a offendere, venga contestata l'aggravante a effetto speciale della finalità di discriminazione razziale, già riconosciuta per altro 11 mesi fa dal Tribunale di Trieste.—

Rosario Padovano

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